venerdì 23 novembre 2012

Video esclusivo.E' questa la “rivoluzione ambientale” del sindaco De Magistris e del neo presidente dell'Asia Raffaele Del Giudice ?



Impianto di stoccaggio "temporaneo" dei rifiuti : impianto ex Icm di via delle brecce a Napoli
Il neosindaco Luigi De Magistris  oltre un anno fa stabilì con ordinanza l’utilizzo di aree di proprietà dell’Asia, società a totale controllo del Comune,  per lo stoccaggio provvisorio e la trasferenza dei rifiuti.
In merito fu scelta la ex Icm di via delle Brecce, di proprietà dell'Asia appunto, nella zona industriale della città, sito già noto per altre notizie balzate alla cronaca, tra cui la revoca dell’appalto per la costruzione dell’impianto di compostaggio alla ditta Ibi spa, la stessa che ha gestito la discarica di Chiaiano, ritenuta in odor di mafia e pertanto raggiunta da interdittiva antimafia in seguito alle indagini della Procura napoletana.
Proprio la ditta Ibi spa aveva vinto la gara per la costruzione dell’impianto di compostaggio che sarebbe dovuto sorgere nell’area dell’ex Icm.
L'Asìa di Napoli - proprietaria del sito -  ha invece curato l'ampliamento della struttura con un progetto, approvato dal Comune e finalizzato alla realizzazione di  un centro di raccolta di rifiuti per partecipare al bando regionale volto all’assegnazione di risorse – in totale di cinque milioni di euro – messe a disposizione da Palazzo Santa Lucia per i Comuni delle Province di Napoli e Salerno.
L’ampliamento del sito ex Icm di via Brecce sembrava destinato a diventare un Centro di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall'articolo 183 del decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006.
Invece...ecco la “rivoluzione ambientale” del sindaco De Magistris e del neo presidente dell'Asia Raffaele Del Giudice  !
Altro che rifiuti differenziati, l’Asia ancora continua con il trattamento illegale dei rifiuti: rifiuti speciali (pneumatici, fusti di olio, elettrodomestici etc.) vengono mescolati a rifiuti normali e indifferenziati.
Il tutto si svolge lontano da occhi indiscreti ed è tenuto ben nascosto in un sito dove nessuno può accedervi e che da sito di stoccaggio provvisorio è divenuto un centro di raccolta permanente.
Altro che sito temporaneo di trasferenza dove i rifiuti potranno rimanere al massimo 48 ore e poi dovranno essere smaltiti: sembra essere tornati indietro, ai tempi dell'emergenza parassitaria, quando i cittadini protestavano ; solo che adesso non protesta nessuno (è difficile che trapeli qualcosa, la discarica è supersorvegliata e blindata) e il presidente Raffaele Del Giudice, ex ambientalista,  in passato così sensibile e avverso al trattamento illegale dei rifiuti, ora che presiede la municipalizzata Asìa non fa e non dice nulla.
Sembra  sfuggirgli del tutto che quel luogo era ed é destinato ad ospitare un impianto di compostaggio che avrebbe dovuto raccogliere e lavorare i residui della raccolta differenziata   (trasformazione della parte umida in compost ) e che la prima delibera “antirifiuti” dell'assessore Sodano aveva escluso la costruzione di discariche, puntando tutto sulla costruzione di impianti di compostaggio ( altrimenti dove la mettiamo la monnezza ?).
In realtà, come si può vedere, l'impianto dell'ex Icm di via Brecce non è molto dissimile dalla discarica di Ferrandelle di Santa Maria La Fossa. Una discarica a cielo aperto a tutti gli effetti, con montagne spettrali di monnezza "tal quale" e percolato sparso sul piazzale,  solo che...per l' ex Icm di via delle Brecce si sono già spesi fior fior di soldi per le bonifiche  ( a che pro ?) e non viene arrestato nessuno per scempio, danno ambientale (ed erariale !).
In linea d'aria,  l'impianto non dista meno di un chilometro dal depuratore regionale di Napoli Est ?
(Leggi: CASERTA – La discarica di Ferrandelle era fuorilegge, arrestati in sette. Ci sono anche pezzi grossi dell’esercito)
Più in generale, se la mafia delle discariche (e degli inceneritori) domina incontrastata, che senso ha per l'amministrazione De Magistris il disposto dell'art.205 del D. Lgs.  3  aprile 2006 n. 152 che ha stabilito che  entro il 31 dicembre 2012 è necessario raggiungere "almeno"... il 65% - VERIFICATO! - di raccolta differenziata ?

I reporter rischiano spesso la vita per documentare la realtà più inaccessibile e blindata.
I cittadini troveranno il coraggio di trascinare in tribunale gli amministratori collusi con le ecomafie di discariche, inceneritori, etc.?



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