venerdì 5 aprile 2013

PROPOSTA DI INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUI PCB (policlorobifenili) IN CAMPANIA PER SEN. BARTOLOMEO PEPE. ABITAZIONI, ASILI, STRADE FATTE CON RIFIUTI TOSSICI


INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A RISPOSTA SCRITTA

In data 31 marzo 2013 attraverso la trasmissione di RAI 3 "Presa Diretta" l'intera Italia ha preso coscienza del gravissimo pericolo per la salute pubblica prodotto dall'inquinamento di sostanze definite POLICLOROBIFENILI, sostanze diossino simili che la rivista internazionale Lancet Oncology in data 14 marzo 2013 ha pubblicato riclassificati dalla IARC (International Agency Research Cancer) come CANCEROGENI CERTI DI CLASSE I. Il Ministro della Salute ancora in carica On. Balduzzi, attraverso confronti con i MEDICI DELL'AMBIENTE DELLA REGIONE CAMPANIA, ha preso coscienza e conoscenza che , in modo assolutamente differente da quanto riportato dalle autorita' sanitarie locali, nelle province di Napoli e Caserta si registra da anni lo sversamento illegale, attraverso TIR della camorra provenienti dal Nord e non tracciati, di una moltitudine di pericolosissimi veleni industriali. Tra tutti costoro, in termini quali quantitativi veramente eccezionali, risultano sversati nelle campagne delle province di Napoli e Caserta quantitativi eccezionali di sostanze tipo POLICLOROBIFENILI, riscontrate in concentrazioni eccezionali presenti nei terreni della Campania e in particolare dei terreni dei Comuni di Giugliano, Acerra e Caivano sin dal 1992 (SOGIN) e oggi pochi giorni fa, febbraio 2013, riscontrati circa 70 volte oltre il massimo normale nei cavoli attualmente coltivati e diffusi nelle campagne di Caivano, e sequestrati e analizzati dalla Guardia Forestale della Campania. Cio' ha determinato un gravissimo inquinamento delle matrici organiche anche umane dei cittadini campani , e i sottoscrittori di tale interrogazione parlamentare hanno a loro spese effettuato analisi tossicologiche individuali che mostrano valori individuali di diossine e policlorobifenili SUPERIORI a quelle riportate nella trasmissione Presa Diretta nel sangue dei cittadini bresciani e USA. Cio' come conseguenza del fatto che a Brescia risultano sversati i residui di produzione non venduti dalla fabbrica Caffaro , mentre in Campania, come dimostrato da numerose indagini della Magistratura, buon ultime quelle del processo cosidetto "Carosello" appena terminato presso la Procura di Napoli, sono invece stati raccolti e sversati TUTTI i PCB prodotti e venduti in Italia dalla Ditta Caffaro a seguito del dimostrato comportamento criminale della malavita locale come riscontrato grazie alle confessioni del pentito Vassallo.Il firmatario di tale interrogazione non solo ha dovuto registrare nel proprio sangue valori eccezionalmente alti di pcb ma è anche affetto da patologie correlabili per tale inquinamento come cancro, diabete e sindrome dismetabolica.i sottoscrittori di tale interrogazione sono semplici rappresentanti dei cittadini della regione piu' giovane di Italia e ormai chiaramente colpiti piu' di tutti i cittadini di Italia da patologie come appunto diabete e cancro palesemente quindi correlabili ad un gravissimo inquinamento ambientale con danno alla salute pubblica ancora in atto e non attribuibile  quindi ai soli stili di vita individuali come invece si voleva fare credere.
Sin dal 16 gennaio 2008 il tossicologo Dottor Antonio Marfella , in audizione parlamentare presso il Senato della Repubblica, relazionava di tale eccezionale concentrazione di policlorobifenili e diossina riscontrata sia nel suo sangue che in quello dei pastori di Acerra appartenenti alla famiglia Cannavacciuolo, ma sin dal 2008 la risposta dello Stato Italiano e della regione Campania è stata pressocchè nulla, sia in termini di accertamento del danno reale che di tutela della salute pubblica.
In regione Campania a partire dal 2008 sono state effettuate soltanto 86 analisi di diossina e pcb per una popolazione esposta di circa 3 milioni di abitanti rispetto a non più di 25mila cittadini bresciani che hanno ricevuto invece non meno di 1200 analisi individuali e nessun cittadino campano puo' disporre presso le locali strutture sanitarie di analisi di diossina e pcb a carico della stato ma soltanto di centri prelievi per la esecuzione in laboratori certificati extraregionali come, pagando di tasca propria , ha dovuto praticare lo scrivente apprendendo di avere nel proprio sangue concentrazioni di policlorobifenili superiori a quelle ascoltate nella trasmissione Presa Diretta presenti nel sangue dei cittadini di Brescia.Pertanto, considerato quanto surriportato lo scrivente in via formale chiede al Ministro della Salute di rispondere in aula alle seguenti domande:
1) quali siano le strutture sanitarie accreditate in campania dove ammalati di cancro riferibili a possibili inquinamento come i pcb possono effettuare le necessarie analisi tossicologiche INDIVIDUALI ;
2) quali siano le indagini epidemiologiche e tossicologiche individuali approntate e concordate di intesa con gli esperti dei Medici dell'Ambiente della Regione Campania come il tossicologo Antonio Marfella;
3) cosa sia stato fatto per inibire la coltivazione per uso umano di campi inquinati da pcb come i terreni recentemente identificati a caivano e coltivati a cavolfiori ma come da anni accertati nei comuni limitrofi di Acerra e Giugliano:
4) cosa abbia immediatamente attivato di intesa con i Ministri dell'Ambiente e dell'Interno per la tracciabilita' satellitare dei TIR che ancora, ogni giorno, con direzione da nord verso sud, arrivano in modo non tracciato a sversare rifiuti tossici nei territori campani.

Si invita il Ministro competente a relazionare in Parlamento in modo urgente.

D'intesa con il Dottor Antonio Marfella, tossicologo oncologo, mio medico curante di fiducia e referente tossicologo per ISDE MEDICI AMBIENTE CAMPANIA.

SENATORE BARTOLOMEO PEPE MOVIMENTO 5 STELLE

AGGIUNGIAMO ALLA INTERROGAZIONE IL SEGUENTE QUESITO:

"Quando inizierà il biomonitoraggio individuale della popolazione vicina ai siti piu' pericolosi di interramento di sostanze tossiche? "

Abitazioni, asili, parchi, strade costruiti con rifiuti tossici

La coordinatrice Rosanna Carpentieri





Da Corriere.it Antonio Crispino

«Di sera lasciavamo le fondazioni ancora da riempire e la mattina dopo le trovavamo colme di cemento, un cemento di colore strano, giallastro, che puzzava in modo nauseante». Questo ha raccontato uno degli operai che ha costruito la scuola materna ad Acerra su cui sta indagando la magistratura di Nola. Si indaga perché l'intero plesso sarebbe stato costruito con rifiuti tossici. «Alcuni bambini qui stanno accusando allergie, asma e altri sintomi legati alla presenza di inquinanti- ci dice Alessandro Cannavacciuolo, Guardia ambientale in prima linea contro le ecomafie che ha denunciato il fatto agli inquirenti-. Da mesi aspettiamo un intervento della magistratura che pare non arrivare mai». 


Così come tutto fermo è a Palma Campania dove un'intera arteria autostradale sarebbe stata costruita intombando rifiuti tossici. Se su wikipedia già si conoscono colpevoli e opere (alla voce "riciclaggio di rifiuti tossici" si legge testualmente: «Antonio Iovino, imprenditore di 48 anni, di San Gennaro Vesuviano, legato al clan camorristico Fabbrocino, specializzatosi in riciclaggio di rifiuti tossici, è stato condannato in primo e secondo grado perché ha costruito la bretella di collegamento tra il Vallo di Lauro e l'uscita di Palma Campania dell'autostrada A30, con materiale misto a rifiuti pericolosi»), nella realtà, da più di due anni si aspetta che qualcuno vada a vedere cosa effettivamente c'è sotto il manto stradale sul quale, al momento del sopralluogo, campeggiavano grossi pezzi di amianto.

La società regionale «Vallo di Lauro Sviluppo s.p.a.», concessionaria per conto della Regione Campania della realizzazione della strada, si dice bloccata dalla burocrazia e non procede con i carotaggi. Così da due anni il processo è a un punto morto. Nel frattempo sulla strada è cresciuta l'erba. Lì dove invece la magistratura ha proceduto con le perizie tecniche (soprattutto nelle numerose cave presenti in zona e nei pressi dei regi lagni), ecco cosa è stato trovato sotto terra: cromo, rame, zinco, oli minerali e fanghi contenenti i rifiuti di acque reflue industriali il tutto misto a materiali da costruzione o spalmato su terreni destinati all'agricoltura.

Benvenuti nel triangolo della morte. Così ha definito il territorio che va da Marigliano a Palma Campania a Brusciano, Alfredo Mazza, medico del Cnr che per primo ha denunciato sul Lancet Oncology l'ecatombe che si sta verificando in questa zona. «I dati sfornati dal Pascale, ospedale in prima linea per la cura e la prevenzione dei tumori, parlano chiaro - dice il dottor Gennaro Esposito dell'associazione Medici per l'Ambiente -. In questi tre comuni c'è il record di tumori al polmone, colon retto, genitali e fegato». Nel triangolo della morte la gente vive in appartamenti, scuole, parchi costruiti con cemento e amianto misto ai veleni dell'industria. Ci vive tutti i giorni e forse non ne è ancora consapevole tanto è stata capillare l'azione delle ecomafie. Lentamente la magistratura sta facendo chiarezza su quelli che fino a ieri erano solo dubbi. In altri casi, invece, la verità non verrà mai a galla perché coperta dalle prescrizioni o da un fitto strato di cemento come avvenuto con un centro commerciale.

«Il pentito Carmine Alfieri durante gli interrogatori ha spiegato con una certa minuziosità il tipo di sversamento che veniva tombato nelle campagne di quella che una volta era la Campania felix - dice l'avvocato Mariafranca Tripaldi- . Eppure nello stesso posto abbiamo costruito un grande centro commerciale (firmato dall'archistar Renzo Piano, ndr). A nessuno pare essere importato che durante gli scavi siano stati rinvenuti bidoni di liquami industriali provenienti dalla Germania, il business criminale del clan Alfieri. Ma ora tutto è stato coperto dal cemento mentre i tumori qui hanno falcidiato intere famiglie».

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