“Io ce la metterò tutta perché gli italiani non ce la fanno più dei giochetti
della politica.”
Enrico Letta
Al di là del volto pulito, dei 47
anni ben portati e dei modi più o meno galanti di Enrico Letta, è bene conoscere
alcune cose sul suo passato recente e remoto, per capire che cosa ci riserva il
futuro.
Posizioni politiche ed economiche:
- Appoggio
incondizionato a Napolitano-Monti, suoi compagni nella loggia segreta
(“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg e nella loggia semi-segreta e
super-esclusiva creata da Rockefeller: la Commissione
Trilaterale;
- Euro sì. Morire per Maastricht, titolo e
sottotitolo del suo libro edito da Laterza ( http://www.ibs.it/code/9788842052487/letta-enrico/euro-si-morire.html); Letta
dunque è un eurocrate di lunga data, peraltro poco lungimirante, non avendo
avvertito i pericoli dell’area euro; curiosamente, il “giovane” eurocrate Letta
ha “trascorso parte dell'infanzia a Strasburgo http://it.wikipedia.org/wiki/Strasburgo dove
frequent a la scuola dell'obbligo
http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_dell%27obbligo” (dalla
sua pagina di Wikipedia);
- Pro austerity di Monti. Letta dice, il
9 ottobre 2012: “Noi abbiamo voluto per primi Monti, caricandoci anche
responsabilità non nostre. Noi rivendichiamo la giustezza di quella scelta. La
condivisione profonda di quanto è stato compiuto e la necessità di una
continuità programmatica nel prossimo governo è sancita, peraltro, dalle
conclusioni della Carta d’intenti, ribadite e votate dall’Assemblea di sabato
all’unanimità” (http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html );
- Chi critica l’austerity di Monti è cattivo. Per Letta, Fassina
con le sue critiche a Monti, compagno di merende di Letta nel Bilderberg e nella
Trilaterale, “ha passato il segno” ( http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-Monti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html ); poco
importa se oggi Letta si dichiara contrario all’austerity: ha già ampiamente
dimostrato di essere ondivago e poco lungimirante.
- La nomina di
Mario Monti è stata “un miracolo” (v. sotto, sezione “Amicizie e parentele”,
voce Monti);
- Goldman Sachs è coraggiosa. “Goldman Sachs”
“sembra avere più coraggio e lucidità di analisi” rispetto a “tanti
rappresentanti dei poteri economici italiani che paiono timorosi nei confronti
di una prospettiva di centrosinistra” (
http://www.asca.it/news-Pd__E_Letta__da_Goldman_Sachs_conferma_di_vocazione_europeista-1199195-POL.html ); NB:
Mario Monti e lo zio Gianni Letta sono consiglieri per conto della Goldman
Sachs. Goldman Sachs, la più grande banca d’affari statunitense (e del mondo),
già nel 2007 è stata al centro di una inchiesta della Procura di Pescara per una
frode al fisco per almeno 202 milioni di euro (
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/banche-daffari-e-di-truffe/1629089;
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& ,
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& ). Goldman
Sachs è ritenuta corresponsabile della crisi greca ed è stata additata come
responsabile del crollo della lira agli inizi degli anni ’90, “dapprima
annunciandone la sopravvalutazio ne ed indicando nel livello di 1000 lire al
marco il tasso di cambio che essa riteneva realistico, poi buttandosi a vendere
lire per contribuire a ottenere quel risultato.” (
http://www.movisol.org/draghi4.htm)
- Privatizzazioni selvagge.
Privatizzare tutto. Pro bono della Goldman Sachs. Letta annuncia: “È arrivato il
momento di cominciare a parlare di privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie,
Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20 mila aziende partecipate degli enti
locali” (
http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche
in questo senso le privatizzazioni di Letta saranno in continuità con i
metodi del suo maestro Andreatta e del suo idolo Monti (consigliere per la
Goldman), a favore di Goldman Sachs, in combutta con lo zio Gianni e quindi in
pieno conflitto di interessi (
http://affaritaliani.libero.it/economia/privatizzazioni-il-tesoro-sceglie-goldman-sachs-e-soc-generale-valutazione-quote.html ); in caso
di uscita dell’Italia dall’euro, con la conseguente svalutazione, e tramite il
suo funzionario Letta, Goldman Sachs potrà acquisire i gioielli nazionali a
prezzo molto ribassato. Il sogno di privatizzare l’Enel e altri gioielli
nazionali, in parte realizzato, era già di Andreatta ( http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/03/13/Altro/PRIVATIZZAZIONI-ANDREATTA-2_184900.php).
- Affidare a Goldman Sachs la
valutazione delle partecipazioni statali ad aziende per vedersi ridurre poi
drasticamente i bond italiani che aveva in portafoglio. Questo infatti è
accaduto con il governo Monti: lui ha affidato a GS le valutazioni su
“Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla Cdp” e GS ha ridotto del
92% i bond italiani che aveva in portafoglio,” portandoli da 2 miliardi di euro
a una misera quota di 155,2 milioni di euro. In pratica, le collusioni di Monti
con Goldman Sachs sono controproducenti da ogni punto di vista e anche in
prospettiva futura, perché invia un fortissimo segnale di sfiducia agli
investitori. Lo stesso, si deve presumere, avverrà con il prossimo governo
Napolitano-Letta (
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-09/doccia-fredda-goldman-sachs-160710.shtml?uuid=Abtzo0LG ). Del
resto appare chiaro a cosa potrebbero essere mirate quelle riduzioni di
portafoglio: a una svalutazione di tutto il patrimonio industriale nazionale,
che poi verrà acquistato a prezzi di favore dalla stessa Goldman
Sachs.
- Smembrare l’ENI. “Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni”:
smembrare l’ENI e quindi privatizzarla togliendoci il controllo sulle autentiche
fonti di approvvigionamento del gas, utili alla NATO nell’ambito di una
strategia di indebolimento della Gazprom e quindi della Federazione Russa, che
collaborano strettamente con ENI (
http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ );
anche questa operazione sarà probabilmente un bel regalo a Goldman Sachs; lo
smembramento e la privatizzazione dell’ENI seguirà il precedente dello
smembramento e privatizzazione dell’IRI operata tramite l’intervento di
Andreatta, il mentore di Letta. Tramite l&rs quo;accordo con l’eurocrate Van
Miert siglato nel 1993, Andreatta diede il via allo smantellamento dell'IRI, che
dai tempi di Mattei era un complesso di aziende statali (regno per lo più di
monopoli naturali) fra i più grandi al mondo, che ci era invidiato all'estero
“perché era in grado di fare tutto, e moltiplicava ogni lira investita per
sei-sette volte” (
http://www.movisol.org/draghi4.htm
).
- Una delle poche iniziative promosse Letta diverse dal duetto
austerity/privatizzazioni – ma patrocinata dai soliti Monti e da Goldman Sachs,
evidentemente per i profitti che potrà trarne avendoli in gestione – è quella
degli “euro project bond quale possibile pilastro della strategia di
rilancio della crescita", sostiene Letta. Però questa soluzione è controversa e
di difficile applicazione. Contro gli Eurobond si è espresso anche Mario
Draghi, secondo il quale non risolverebbero i problemi strutturali di fondo
dei singoli paesi, oltre a introdurre problemi di natura giuridica dovuti alla
necessità di modificare i trattati (
http://www.libertiamo.it/2010/12/17/eurobond-il-dado-e-tratto/
).
Principali appartenenze e affiliazioni:
- Loggia
segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg, cui ha partecipato nel 2012;
fra i pochissimi personaggi italiani che vi appartengono: Mario Monti,
membro del suo consiglio direttivo;
- Loggia semi-segreta e
super-esclusiva Commissione Trilaterale, creata da Rockefeller; fra i
pochissimi politici italiani che vi appartengono, oltre a Vittorio Grilli, i due
compagni di Letta, Giorgio Napolitano e Mario Monti;
- Loggia
esclusiva “a porte chiuse” Aspen Institute, come recita il loro sito, «Il
“metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte chiuse”.» Membri
del suo comitato esecutivo italiano, guarda caso, sono, oltre a Enrico e Gianni
Letta, Monti, Amato e vari altri; Napolitano non ha mancato di partecipare alle
loro iniziative;
- Goldman Sachs, la più grande banca d’affari
del mondo
(http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/9/22/26536-la-goldman-sachs-vota-per-il-pd/;
vedi anche sotto, voce zio Gianni Letta);
- Dal 1990 collabora con
“l’Arel, Agenzia per le Ricerche e le Legislazioni fondata da Nino
Andreatta, il più ultraliberista tra i ministri e gli economisti
democristiani,” (... http://www.contropiano.org/news-politica/item/16124). Dal
1993 è segretario generale dell’Arel. Andreatta nel 1993 dichiarava quella delle
privatizzazioni un’“emergenza nazionale” (
http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/03/Andreatta_privatizzare_emergenza_nazionale_co_0_9303039062.shtml );
conosciamo bene le dichiarazioni di Letta a favore delle privatizzazioni: è
probabile dunque che anche con Letta le privatizzazioni diverranno emergenza
nazionale, a vantaggio (solo provvisorio) del bilancio e di Goldman
Sachs.
- Fondatore del think tank bipartisan Vedrò, che vede fra
i numerosi partecipanti l’amico di Monti Corrado Passera, Gianluca Comin,
dell’Enel, ed Enrica Minozzi, dell’Eni, due aziende che Letta vuole smembrare e
privatizzare (
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/24/perche-hanno-scelto-il-giovane-enrico/
).
- PD. “Il Pd si candida ad essere il country party, il partito
dell’Italia” (
http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/
).
Amicizie privilegiate e
parentele:
- Napolitano, membro, come Letta, della Trilateral
Commission e dell’Aspen Institute, e amico degli amici. In fondo è lui che ha
appena nominato Presidente del Consiglio il suo compagno di logge Letta.
- Mario Monti, il Barone. Monti ha dunque come suo successore il suo
compagno di logge ed estimatore Letta. Degno di nota è il cosiddetto “pizzino”
di Letta a Monti – suo compagno di associazioni segrete ed esclusive quali il
Bilderberg e la Trilateral Commission, e con interessi comuni in Goldman Sachs –
un biglietto scambiato in Parlamento, la cui foto, assolutamente autentica, è
stata pubblicata dal “Corriere della Sera” il 18 novembre 2011: «Mario, [si
notino la confidenzialità e l’informalità, N.d.R.] quando vuoi dimmi forme e
modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi
chiede per es. di interagire su lla questione dei vice) sia
riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli
esistono!» (
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2011/11/18/pop_monti-foglio.shtml ); In
altre parole: Mario Monti ha ricevuto l’incarico il 16 novembre 2011; subito
dopo l’incarico Letta, che lo chiama “Mario” (in amicizia) gli dà il suo
appoggio, “sia ufficialmente”, sia “riservatamente” (parola sottolineata da
Letta; leggasi: in segreto); poi grida al miracolo per l’incarico al suo
amichetto Monti della Trilaterale/Bilderberg/Aspen. Curiosità: nella parte
finale della lettera, Letta scrive di aver “tenut o” – contatti? – con Stefano
Grassi]. Il riferimento non è facilmente decifrabile ma potrebbe essere a
Stefano Grassi, consigliere di Mario Monti, che ha frequentato la stessa
università di Letta, conseguendo anch’egli un dottorato di ricerca in diritto
presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa e che condivide con Letta attività
nell’ambito di istituzioni della Comunità Europea. Mesi fa era scoppiato un
mini-scandalo perché Monti avrebbe chiesto il distaccamento di Grassi, in
qualità di consigliere per le politiche comunitarie e per le riforme economiche
pagato dalla Comunità Europea (con i nostri soldi), per farlo lavorare al suo
fianco nella Lista Monti.
- Beniamino Andreatta (1928-2007),
il Guru delle Svendite. Economista democristiano ultraliberista, che già
favorì la carriera universitaria del suo portaborse Prodi, è stato un vero
mentore per Letta. Fra i suoi principali insegnamenti, la ricetta dello
spezzatino. Lo spezzatino di colossi industriali nazionali, come l’IRI, che ora
Letta vuole applicare a Finmeccanica, ENI eccetera. Andreatta «nel 1992 annunciò
che per rientrare dal debito pubblico occorreva “ridurre il reddito delle
famiglie italiane di almeno 5milioni di lire”». Andreatta, secondo alcune fonti,
sarebbe stato presente sul panfilo Britannia il 2 giugno 1992 nella presunta
trattativa segreta fra oligarchi angloamericani (dicesi anche: l’ubiquitaria
Goldman Sachs) e membri della classe dirigente italiana per la privatizzazione e
la svendita del patrimonio industriale italiano (
http://www.movisol.org/draghi4.htm ).
Esistono fonti che suggeriscono che Andreatta avesse come obiettivo la svendita
integrale di tutte le quote statali di tutti i patrimoni pubblici. Andreatta, in
qualità di neo-ministro degli esteri, accolse subito entusiasticamente la
proposta britannica di mandare gli eserciti in Bosnia (
http://www.movisol.org/draghi4.htm ).
- Gianni Letta, lo Zio. Che il caso Letta sia un possibile caso
di nepotismo (secondo varie possibili forme di favoritismo) è sotto gli occhi di
tutti, ma in queste circostanze è il minore dei mali. Più problematiche sono le
affiliazioni dello zio. Dal 18 giugno http://it.wikipedia.org/wiki/18_giugno 2007
http://it.wikipedia.org/wiki/2007 Gianni
Letta è “membro dell'advisory board di Goldman Sachs International
http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachs con
compiti di consulenza strategica per le opportunità di sviluppo degli affari,
con focus particolare sull'Italia” (
http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta ). Si noti
che un ruolo analogo è stato (è?) rivestito anche da Monti, il compagno di
merende di Enrico Letta – che con lui frequenta il Bilderberg e la Trilaterale.
- Pierluigi Bersani, l’amico che non vende più. Bersani, compagno
di partito, e coautore di libri con Enrico Letta, nel 1992-1993, ha avuto un
ruolo nelle vendite delle industrie di Stato e si è attirato critiche per certi
versi simili a quelle che colpivano Andreatta, in merito all’abulia circa le
svendite di gioielli industriali italiani. Nerio Nesi, su “Liberazione”, accusò
l’allora ministro Bersani accomunandolo ai "bravi funzionari del Tesoro", di
cultura monetarista, capaci solo di "vendere e svendere": "È possibile che il
responsabile dell'Industria non abbia alcunché da dire sul futuro del secondo
gruppo manifatturiero italiano? Faccia sentire la sua voce" (
http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/28/Caso_Fabiani_Andreatta_contro_Iri_co_0_9704287286.shtml ).
Tuttavia, Bersani il 14 febbraio 2013, pur essendosi dichiarato possibilista su
una futura vendita di Finmeccanica, ha anche negato recisamente questa
possibilità nel breve periodo, definendola “pazzesca” e quindi assumendo una
posizione diametralmente opposta a quella di Letta. Evidentemente questo è uno
dei motivi che l’hanno reso persona non grata ai poteri superforti, e quindi a
Napolitano che non gli ha concesso incarichi (
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE91D00920130214
).
- In sintesi, come lo ha definito L. Pistelli, Enrico Letta è
“l’Amato del 2000” perché “è dentro tutti i giochi” (http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/24/perche-hanno-scelto-il-giovane-enrico/ ).
Conclusioni
Il problema non è tanto che Letta sarebbe il
responsabile di un governo di larghe intese.
Per quanto molti lo
ritengano scandaloso, un governo di larghe intese sarebbe pur sempre una
situazione migliore di quella reale, perché un inciucio alla luce del sole sarà
pur sempre inciucio, ma è meglio di un inciucio segreto; in altri tempi lo si
sarebbe chiamato compromesso storico – non che si possano fare paragoni
con quello degli anni Settanta, che peraltro vedeva protagonista una classe
dirigente di caratura infinitamente superiore a questa. Questa classe che,
probabilmente non sapendo quello che ha fatto, con la rielezione di
Napolitano ha compiuto il peccato originale dei prossimi sette anni.
Davvero
sono stati così ingenui da credere che votando Napolitano avrebbero avuto in
cambio qualcosa? Proprio quel Napolitano che “lavorava da tempo” alla sua
rielezione, come afferma il deputato del PD Sandro Gozi (
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/prodiani-allo-scoperto-contro-re-giorgio-lavorava-da-tempo-a-rielezione-54793.htm ).
Ben
difficilmente i membri del PD e del PDL otterranno qualcosa, né per sé né per il
Paese. Infatti:
- un vero governo di larghe intese probabilmente non
ci sarà, eccettuate le intese su questioni secondarie e sul salvataggio di
qualche gruppetto di politici da guai giudiziari. Saranno grandi intese di
facciata. Le vere intese, quelle sulle questioni fondamentali, saranno
prerogativa dei soli compagni di merende di Letta Junior: Letta Senior, Monti,
Napolitano, la direzione della Goldman Sachs e della Trilateral Commission e gli
altri poteri superforti dietro a questo gruppo.
- Letta è il
rappresentante di un Governo Monti 2, per l’austerity, per le
privatizzazioni, per lo smembramento e la svendita dei gioielli nazionali, come
nel ’92-’94.
- Letta, fino a prova contraria, è Monti Junior, e potrà
presto trasformarsi in Andreatta Junior. Questo è espresso per l’ennesima
volta a chiare lettere dallo stesso Letta:
“È chiaro – a chi è dotato di buon
senso e responsabilità – che qualunque primo ministro si candidi a succedere
a Monti dovrà farlo in continuità con Monti stesso.” (9 ottobre 2012, sito
di Enrico Letta). Tutto ciò rende assolutamente non credibili i tranquillizzanti
proclami dell’ultima ora di Letta contro l’austerità, diffusi anche dal
“Financial Times”.
Dunque, Letta, fino a prova contraria, deve essere
considerato un nemico del patrimonio pubblico italiano. In altri termini, un
nemico della Repubblica.
Andrea Aliprandi
Fondatrice e coordinatrice: Rosanna Carpentieri "Non esiste libertà senza verità. Chi è a conoscenza di una menzogna e non fa nulla per rivelarla, diventa complice della menzogna stessa. Non possiamo più restare a guardare !" (R.Carpentieri) Per una San Giorgio LIBERA dalla criptomafia:del camaleontico padrino politico, dal mercante negriero, della cupola mafioclientelare...
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