giovedì 6 giugno 2013

SITI DA BONIFICARE IN CAMPANIA : QUALI SONO STATI I CRITERI DI SELEZIONE ?

Scrive alla redazione il prof. Antonio MARFELLA *
Antonio Marfella
Per quanti sforzi faccia e cerchi di ricordare tutte le leggi e le situazioni di grave inquinamento in territorio regionale da rifiuti sia tossici che urbani a me ben note da anni, non riesco in alcun modo a comprendere nè a darmi spiegazioni sufficientemente tecniche e non "politiche", di quali siano stati i criteri "tecnici" utilizzati per la identificazione dei siti inquinati e la conseguente attribuzione di 61 milioni di euro per bonifiche in regione Campania, deliberate per evitare sanzioni per la malagestione dei rifiuti urbani e tossici che, come tutti sappiamo, è per il 90% localizzata entro le province di Napoli e Caserta.
Sono stati identificati 52 siti da bonificare di cui 28 in provincia di Benevento, 16 in provincia di Salerno, 4 in provincia di Avellino e solo 2 + 2 in provincia di Napoli (compreso Casamicciola ?) e Caserta.
Come tutti ben sappiamo, le province di Benevento, Salerno e Avellino hanno da sempre aspramente combattuto (e giustamente) per evitare inquinamenti provenienti dai rifiuti napoletani e casertani che urbani non erano ma prevalentemente tossici e industriali. 
La maggior parte dei siti e delle discariche gravemente inquinate sono tutte concentrate nelle province di Napoli e Caserta .
La regionalizzazione di una corretta gestione dei rsu ma soprattutto dei rifiuti industriali in Campania da decenni è pura chimera anche se ogni giorno ad Acerra si bruciano 2000 tonnellate al giorno di rifiuti di vario tipo di cui almeno 1200 non sono di Napoli e provincia. 
Con un carico di solo danno sanitario ormai ben calcolato sui 35 euro a tonnellata, Acerra e Napoli si fanno carico quotidianamente quindi dello smaltimento dei rifiuti urbani anche delle province di Salerno, Benevento ed Avellino, e Caserta e Napoli sono la principale sede delle discariche urbane trasformate in tossiche ed industriali e disgraziata sede di smaltimento del 90% dei rifiuti tossici in particolare grazie all'asse mediano (SS 162) non pedaggiato.
Ebbene, ribadito quindi che la stragrande maggioranza delle migliaia di siti di grave inquinamento sono localizzati nelle Province di Napoli e Caserta, e che le sanzioni che rischiamo dalla UE sono conseguenza dell'ormai internazionalmente nota pessima gestione dei rifiuti con gravissimo danno sanitario in queste due province , non riesco a darmi alcuna spiegazione tecnica, ripeto, non politica, del perché per la distribuzione dei 61 milioni di euro per le bonifiche , sono stati prioritariamente selezionati 25 siti inquinati in provincia di Benevento, 16 in provincia di Salerno, 4 in provincia di Avellino e solo 2 e 2 in provincia di Napoli e Caserta (solo il 15% dei siti individuati !).
Ancora, alle tre province di Avellino, Benevento e Salerno vengono quindi assegnate il 73 % delle già modestissime risorse economiche complessive , mentre a Napoli e Caserta solo il 27%.
Gradirei delle risposte tecniche e, soprattutto, sarebbe stato indispensabile un percorso pubblico e trasparente dei criteri di selezione dei siti e delle risorse assegnate , che avrebbe escluso facili illazioni e pensieri malevoli sulle origini salernitane dell'attuale assessore all'Ambiente e di quelle beneventane dell'attuale Presidente della Commissione Ambiente regionale.
Resto in fiduciosa attesa di risposte tecniche chiare ed esaustive anche per intercessione del vostro prestigioso giornale .
Distinti saluti

*Antonio Marfella
Coordinamento Comitati Lotta ai Roghi Tossici
Difensore Civico Assise Palazzo Marigliano
Direttivo ISDE MEDICI AMBIENTE NAPOLI
TOSSICOLOGO ONCOLOGO

4 commenti:

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

La stampa locale non se ne occupa. Che ne è del principio: "chi inquina paga" ?
Oltre al danno degli inquinatori anche la beffa per la comunità di dover finanziare le bonifiche !!!
Rosanna Carpentieri

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

MAURIZIO PATRICIELLO SANTO SUBITO! COSI, MAGARI COME A PIETRELCINA , CAIVANO PUO SPERARE DI AVERE QUALCHE EURO PER LE BONIFICHE!!!!!
61 milioni di euro per le bonifiche in Campania, circa il 70% a Benevento.
Ma quali sono i siti inquinati nel Sannio ? I santi in regione?Mentre la stampa dorme, noi faremo aprire una inchiesta !

Rosanna Carpentieri

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

VERGOGNOSO! Si resta senza parole ! Nell'elenco dei siti da Bonificare c'è persino Pietrelcina (BN)beneficiata con 800.000 euro dei cittadini(chi sono qua i "rifiuti tossici"? i " pellegrini del business religioso ?", ma non c'è la discarica di Chiaiano e il Triangolo della Morte (Nola,Acerra, Marigliano). Zero euro!.
ZERO EURO anche PER AREA NOLANA E CAIVANO DI PADRE MAURIZIO PATRICIELLO......
CAIVANO DEVE ASPETTARE LA BEATIFICAZIONE DI PADRE MAURIZIO PER AVERE QUALCHE EURO PER I CAVOLI AL TOLUENE?
Intanto, la stampa sannita tace del tutto. Se non avremo risposte faremo di tutto per fare aprire una inchiesta.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2013/4-giugno-2013/campania-61-milioni-le-bonificheper-sanare-49-siti-avvelenati-2221482412033.shtml

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

Leggete per cortesia i commenti alla notizia e se lo ritenete opportuno partecipate, apriamo una discussione sul Sannio privilegiato in tema di rifiuti rispetto alle martoriate Napoli e Caserta, sversatoi di rifiuti industriali e tossici di tutta Italia, se non addirittura ESTERI. http://www.ilquaderno.it/commenti.php?commento=85824
R.Carpentieri

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