venerdì 8 novembre 2013

I bimbiminkia con le palle di ferro e i Cafoni

coglioni

Le comiche finali. Letta da Dublino fa sapere che in Europa gli attribuiscono delle palle d’acciaio, anzi balls of steel come il povero premier immagina che si dica a Monaco o a Parigi e succede come nell’avanspettacolo: il pubblico si sganascia, gli tira i pomodori e gli bercia addosso che semmai racconta palle d’acciaio. 
Certo abbiamo un duo formidabile: Ci pensa Rocco e Ci pensa Enrico, il sistema riproduttivo (non quello "produttivo", n.d.r.) italiano nella sua interezza gode buona salute, un po’ meno il lato b dei cittadini costretto a fare le spese di tanta virilità.  Però bisogna riconoscere a Letta una certa spavalda impudenza da fighetto che non ha mai lavorato un giorno: metallizzare i propri attributi dopo non aver avuto nemmeno il coraggio di far dimettere la Cancellieri, è come dire di aver pescato uno storione nella fontana di Trevi. 
Ma si sa che il miles gloriosus è ormai da 2300 anni il carattere più tipico dell’italianità, va da Plauto a Verdone attraversando 90 generazioni: non vorrei che venisse scambiata per le radici dell’Europa vista l’abbondanza di accaniti trifolau di tuberi cultural continentali nei salotti dell’intellighentja.
Ma a proposito di soldati fanfaroni e della Cancellieri: c’è anche Renzi che non smentisce mai la sua maschera. A cose fatte dice che lui la ministra della giustizia non l’avrebbe difesa. E’ stato accuratamente zitto quando il suo parere poteva valere qualcosa, e se ne esce fuori adesso per fare bella figura senza pagare pegno e senza rischiare di compromettere la permanenza dell’amica di Ligresti. 
Ma qui al miles gloriosus si unisce il Calandrino, quello che pensa di poter far fessi tutti. E in effetti i titoloni su questa farsa canaglia, si sprecano: i media i fessi lo sanno fare a comando e in effetti è una cosa che gli riesce molto meglio di informare.
Cosa ci vogliamo aspettare del resto? Letta in un tweet si è persino attribuito un Dna nascosto da bimbominkia. Nascosto “mika” tanto però: si capisce bene che le sue dichiarazioni avrebbero bisogno di faccine per spiegare che le cose le dice per scherzo o per evitare le formule trite che è costretto ad usare per non dire nulla. 
L’altro, il fanfarone a posteriori, è di per sé uno smile ed è un vero peccato che sia costretto a ripetere frasi a pappagallo e terminando sempre con un tvb. Entrambi, visto che del popolo non gliene frega nulla, puntano decisamente sull’immagine pop: giovani, belli, freschi e fresconi.
Tanto che sarebbe il caso di dare ciascuno di loro un  consiglio: Cattura


Note:
Il miles gloriosus ? Diciamo piuttosto il centurione Cafo. 
Conoscete la storiella ?
Due anni dopo la morte di Cesare (15 marzo 44 a.C.), venne dedotta in Benevento (42 a.C.) una colonia di veterani che aveva combattuto col dittatore un po' dovunque, dalla Gallia, alla Bretagna, nella Spagna, in Grecia ed in Egitto. La deduzione fu voluta da Antonio collega del consolato di Cesare ed ora rivale del suo erede Ottaviano e fu guidata da Lucio Munazio Planco che si orientò verso Ottaviano quando gli eventi si volsero propizi a quest'ultimo.
Fra gli invitati a distribuire i nuovi lotti nell'agro pubblico del Sannio e della Campania, operò un rozzo centurione di nome Cafo che si insediò con i suoi nel territorio di Capua dove prese a spadroneggiare. 
E dovettero essi apparire rozzi e villani a quei campani che conservavano la luce della vetusta civiltà ellenica ed il culto per l'eloquenza, la poesia, la musica ed il canto. 
"Cafones" furono i seguaci di Cafo .

Quanti ce ne sono oggi in Italia e nel Sannio, al governo e tra i sudditi, nella maggioranza e tra i grilloidi ?
Ne siamo circondati.
Oggi i cafoni lo sono anche se scolarizzati, anche se in possesso del "pezzo di carta", avendo frequentato gli studi solo per ottenerlo e senza essersi fatti minimamente cambiare dalla aborrita cultura!
Anzi, il cafone dei nostri giorni deride la persona colta, trovando questo valore perfettamente inutile e privilegiando un unico valore: quello economico.
In questo è favorito da una Società che paga bene attività che non abbisognano di cultura, spesso neppure di regole e di morale...
Il cafone è pericoloso perché è arrogante, l'umiltà non sa neppure cosa sia, il dubbio non lo sfiora, conosce e riconosce solo il possesso degli oggetti e solo con "l'Avere" si misura, mentre "dell'Essere" ha un concetto rozzo, egli infatti è rozzo nei modi ma soprattutto nel pensiero.
Egli è ciò che possiede: l'apparato riproduttivo, la pancia,il SUV, il Fuoristrada, l'inutile enorme Pick-up se vive in città. Segue la moda.
Spesso è pieno di tatuaggi, di loghi sulla fronte e sul lato b (vedi, grillini n.d.r.) . Egli non capisce nulla di tutto ciò che costituisce cultura ma, visto che la televisione ne parla, se è in vacanza può spingersi ad andare a visitare musei, annoiandosi molto, per poi dire tronfio : "siamo andati a quel museo, a quegli scavi archeologici, a quella mostra...". 
Anche la cultura è oggettivizzata: non lo cambia, perché la consuma soltanto senza capirne l'essenza. 
Non c'è nel cafone nessuna riflessione: solo consumo ed ostentazione.
E' pericoloso perché la mancanza assoluta della coscienza di sé lo rende insofferente alla legalità. 
Ritiene un suo diritto evadere le tasse, farsi raccomandare dai politici, approfittare del suo posto di lavoro per piccoli o grandi vantaggi personali, sistemare parenti e amici... 
L'importante è che siano gli altri a pagare: lui no. 
Perché lui mica è fesso! Lui è un dritto! 
Peggio per chi non approfitta ! 




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