mercoledì 20 novembre 2013

Processo Bassolino-Impregilo.Tutti Assolti! Anche Bassolino

Vincenzo Iurillo, nota firma campana de Il Fatto Quotidiano, ha così commentato l’assoluzione di Bassolino sul quotidiano diretto da Antonio Padellaro:
“C’è qualcosa di epico, di cinematografico nella parabola politica e umana di Antonio Bassolino. Osannato con toni esageratamente superiori ai suoi reali meriti nella sopravvalutata stagione del Rinascimento Napoletano, quando gli bastò chiudere piazza del Plebiscito al traffico e invitare un paio di artisti alla sua corte per far gridare al miracolo. Deriso e vilipeso oltre le sue effettive colpe quando una montagna di rifiuti si riversò sulle strade della Campania, quando lui non era più commissario straordinario dell’emergenza da più di tre anni ed era solo uno dei tanti anelli di una catena di ignavia e di incapacità composta da pezzi importanti dei governi nazionali e locali.
Infine sacrificato sull’altare di un presunto rinnovamento della politica. Sacrificato lui, e lui solo. Per ordine di una classe dirigente del Pd, composta da professionisti della sconfitta come Fassino, Rutelli e D’Alema, che fece di tutto per isolare e mortificare le ambizioni di Bassolino, che tra le sue tante colpe aveva avuto anche quella di vincere ogni elezione alla quale si era presentato ed era diventato troppo ‘grande’ per essere gestito e controllato dal ‘centro’. La Campania divenne la camera di compensazione delle beghe romane e Bassolino fu poco alla volta schiacciato sotto il peso di inconcludenti e deleterie mediazioni nazionali: doveva restare a Napoli perché lui e solo lui poteva garantire gli accordi con De Mita e Mastella, altrimenti chi avrebbe tenuto a bada la Margherita e l’Udeur e come reggere in piedi i fragilissimi equilibri del centrosinistra?
Bassolino lo sapeva, lo capì, mal digerì questa situazione. Sbagliando, si piegò all’andazzo e si chiuse nel suo fortino di palazzo Santa Lucia. 
L’assoluzione nel processo per il disastro rifiuti in Campania non lo assolve da altre responsabilità. A cominciare da quella di aver gestito la Regione Campania e il commissariato per l’emergenza rifiuti come centri di potere e di clientele. Macchie indelebili di una stagione politicamente fallimentare. Ma non soltanto per colpa sua.”
“IL FATTO NON SUSSISTE”. IL TRIBUNALE HA SCAGIONATO L’EX GOVERNATORE E GLI ALTRI 27 IMPUTATI ACCUSATI A VARIO TITOLO DI FRODE, TRUFFA E FALSO.
Lo hanno assolto dall’accusa più grave, che lo aveva marchiato a fuoco stroncandone la carriera politica: aver preparato le condizioni per sporcare la Campania di milioni e milioni di tonnellate di rifiuti, abbandonati per strada, a marcire sui marciapiedi, a bruciare nei cassonetti, ad avvelenare milioni di cittadini inermi. Assolto con formula piena, Antonio Bassolino, l’ex governatore Pd della Campania, il commissario dell’emergenza rifiuti dal 2000 al 2004, l’uomo che cercava il dialogo con il governo Berlusconi tramite il sottosegretario Gianni Letta, uno dei tanti testimoni sentiti nel corso di un lungo processo iniziato nel maggio 2008 e assurdamente confinato per anni nell’aula bunker del carcere di Poggioreale per decisione della Procura generale di Napoli. 
CON DIVIETO di accesso alle telecamere e con i giornalisti spogliati di telefonino e registratore e costretti a rinunciare a seguire un processo monstre: 28 imputati, 105 faldoni, 140.000 pagine di atti, che per estrarne copia su un dvd dovevi pagare 23.000 euro di diritti, un decreto di rinvio a giudizio di 64 pagine con ipotesi di reato che spaziavano dalla truffa al falso alla frode in forniture pubbliche, quasi 600 parti offese, più di 500 testimoni ammessi al dibattimento (e poi scremati), senza dimenticare le lunghe e articolate consulenze tecniche disposte dalla Procura. I pm sono rimasti convinti della colpevolezza di Bassolino, per non aver contestato a Fibe-Impregilo le presunte inadempienze rescindendo il contratto, mentre l’ex Governatore si era difeso dicendo di aver firmato carte che non aveva letto.
Il pm Paolo Sirleo aveva chiesto per lui la prescrizione “pur avendo concorso nella commissione di alcuni reati” solo perché ormai era passato troppo tempo. Invece no. Bassolino è stato assolto. “I giudici – afferma – hanno dimostrato una importante autonomia di giudizio. Dopo anni di dolore vedo finalmente riconosciuta la mia totale estraneità. La gioia di oggi si mescola con la tristezza per le prove che ho dovuto affrontare”.
Assolto, come tutti gli altri imputati, compresi gli ex vertici di Fibe-Impregilo, il gruppo imprenditoriale che stipulò con il commissariato, sotto il pressing del governo nazionale (“fate presto”), il contratto di gestione del ciclo dei rifiuti rivelatosi poi dai risultati fallimentari, tra i quali Armando Cattaneo e Pierluigi Romiti. Il pm Paolo Sirleo aveva chiesto per loro due lacondanna, come per l’ex direttore generale di Fibe Angelo Pelliccia e l’ex sub commissario Raffaele Vanoli. Anche loro assolti con formula piena.
Tutti assolti, tutti. La sentenza è stata letta nell’aula 416 dal presidente del collegio Maria Adele Scaramella: ci vorranno 90 giorni per le motivazioni. L’avvocato Giuseppe Fusco, che di Bassolino è difensore e buon amico, commenta: “La sua assoluzione non è affatto sorprendente, la sentenza lo ripaga di otto anni di sofferenze sul piano politico, personale e familiare”.
E CHI RIPAGA i cittadini per l’amarezza di una sentenza che lascia senza colpevoli il disastro rifiuti campano? “Non bisogna confondere l’emergenza, che si aggravò principalmente nel 2007-08 (quando Bassolino non era più commissario, ndr), con le responsabilità penali. La Procura ha sbagliato indirizzi, oppure contestazioni: i reati contestati erano giuridicamente impraticabili, la truffa in particolare. Se il sistema non ha funzionato, è successo per una serie di ragioni, ma non per violazioni volontarie del contratto e di leggi. Dietro probabilmente ci sono state scelte sbagliate e responsabilità politiche, ma non reati tramite attività od omissioni fatte con la volontà di favorire qualcuno o di non risolvere l’emergenza rifiuti”. E ora le voci di una rentrée in politica di Bassolino si concretizzeranno? “Non sono io il detentore delle sue volontà, ma per me Bassolino resta il miglior politico locale e nazionale. Ma non credo che intenda ricandidarsi a sindaco di Napoli o ad altro. Ne ha subite troppe”.
Da Il Fatto Quotidiano del 05/11/2013.

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