lunedì 9 dicembre 2013

Fine del "porcellum": un Parlamento illegale di abusivi

Il "PORCELLUM" è anticostituzionale. 
Lo ha (finalmente) sancito la Corte Costituzionale (prima insultata da GRILLO e poi insultata da BERLUSCONI).
Al di là della soddisfazione per l’esito della vicenda che, finalmente, chiarisce come da venti anni la legge elettorale sia in contrasto con la Costituzione (abbiamo sempre detto che il referendum Segni-Occhetto del 1993 fu un colpo di Stato mascherato), c’è il problema di chiarire la serie di problemi costituzionali che ne derivano.

Qualcuno spiega ai Grullini che sono arrivati in parla mento con la stessa legge elettorale incostituzionale non a caso detta PORCELLUM con cui sono arrivati gli altri? 
E quando parlano di mattarellum sanno di cosa parlano questi giuristi stallieri?
Il Mattarellum non prevede il voto di preferenza: nella quota uninominale per definizione (essendo, appunto, un collegio in cui ciascun partito presenta un solo candidato), nella quota maggioritaria perché si trattava di liste bloccate come nel Porcellum.
Ricapitoliamo.

Berlusconidi che col Porcellum si sono recati alle urne per mandare in Parlamento qualsiasi scribacchino, ignorante, avvocato, notabile, mafioso, succhiacaxxi proposto ed indicato da LEADER.
Piddini, Sellini e Grillini che in nome dell'ANTIBERLUSCONISMO si sono recati alle urne a votare col PORCELLUM per mandare in Parlamento mogli, amici, amiche, funzionari, notabili di partito, corrotti, industrialotti, compagnucci e compagnelli di merende e di affari, indicati e scelti da baffino e gargamella. In nome dell'antiberlusconismo salvo poi fare il Governo con Berlusconi.
Stellati che hanno mandato in Parlamento emeriti ignoranti, cittadini comuni senza alcuna competenza che dovrebbero legiferare, condizionando la nostre vita.

Stellati, dicevo, che per bocca del loro osannato LITER hanno dichiarato di voler cambiare il PORCELLUM ma non ora (SIC!! ora non conviene ancora!).
Insomma tutti hanno usato il PORCELLUM per otto lunghissimi ANNI,  senza ribellarsi, ORA FINGONO ESULTANZA PER LA SENTENZA DELLA CONSULTA.
In questo paese i cittadini elettori sono pecore, incapaci di ribellarsi ad alcunché, demandano alla MAGISTRATURA la persecuzione dei corrotti mentre continuano a votarli, e demandano alla Corte l'abolizione del PORCELLUM mentre a testa bassa come PORCI col grugno sporco e bavoso vanno in cabina a mettere una croce come analfabeti.
A tanto si riduce la loro cultura.
Basta Buffoni. Illusionisti. Mistificatori... spacciatori di falsità a getto continuo!

Si stanno sottovalutando (ad ogni livello:tra gli addetti ai lavori, gli organi di informazione e, soprattutto, tra  i cittadini) gli effetti della sentenza della Corte costituzionale, peggio di una bomba con reazioni a catena che non si può ignorare. 
Chi pensa di uscirne con la riedizione di un Mattarellum più o meno rivisitato, non capisce che sta solo mettendo le premesse per un nuovo ricorso alla Corte e per una nuova e più grave fase di delegittimazione del Parlamento.Le dichiarazioni di Napolitano ("Non possiamo distruggere lo stato, le camere sono legittime") sono gravissime:è inutile che si appelli al castello di illegittimità costituzionali costruito dai GOLPISTI Segni, Pannella e Occhetto nel 1993.
I cittadini traggano ogni conseguenza da questa sentenza in base al principio giuridico che quando la Corte dichiara incostituzionale una norma, essa cessa di avere qualsiasi effetto, tam quam non esset. 
La Corte Costituzionale ha stabilito che gli ultimi tre Parlamenti della storia repubblicana sono illegali. Anzi, di più: sono incostituzionali. Cioè sono emersi da un sistema elettorale in contrasto con la legge suprema dello stato, la nostra Costituzione. La Consulta non ha solo bocciato il “premio di maggioranza”, che a quasi tutti è sempre sembrato oggettivamente sproporzionato, ma ha stabilito che anche la formazione delle liste bloccate – composte di nominati – è fuori dal perimetro giuridico della nostra carta costituzionale.

Cosa si farebbe, di fronte a tutto ciò, un paese serio? In un paese serio il Capo dello stato scioglierebbe le Camere domani mattina, indicendo nuove elezioni con il sistema elettorale precedente (il Mattarellum) oppure 
per ora occorre solo un intervento minimo per rispettare le indicazioni della Corte: lasciare la legge Calderoli come è, salvo il premio di maggioranza, e introdurre un brevissimo articolo che preveda il voto di preferenza. Punto e basta. Si voti in primavera e il prossimo Parlamento provvederà ad una riforma organica. Perché – al contrario di quello che sostiene, in maniera contraddittoria, la stessa Consulta – non può certo essere un Parlamento illegale a stabilire quali saranno le nuove regole del gioco. 

Ad essere illegali, per la verità, sono tutti gli atti legislativi (ed esecutivi, visto che il governo è espressione del Parlamento) degli ultimi 7 anni. Compresa la rielezione al Quirinale di Giorgio Napolitano. Che, immediatamente dopo aver sciolto le Camere e convocato nuove elezioni, dovrebbe presentare le sue dimissioni irrevocabili.

Ma soprattutto, come si può pensare che un Parlamento frutto di una legge dichiarata incostituzionale possa mettere mano alla riforma della Costituzione? 
Dunque, prima conseguenza, sciogliamo questa pagliacciata di comitato dei saggi che non ha più ragion d’essere, e fermiamo questo processo di revisione costituzionale per più versi fuori dalle norme.

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