sabato 31 agosto 2013

Obama,il guerriero infelice e la Siria.Quanti stanno abboccando al gioco gesuita-vaticano-massonico occidentale?

time-obama
Gli attuali dominatori del mondo occidentale hanno già deciso: attaccheranno il governo laico siriano fino a sostituirlo con un regime instabile, influenzato dalle peggiori derive islamiste. Per farne una ferita aperta utile all’ampliarsi del conflitto mondiale di culture occidente-islam. Il conflitto scelto e pianificato per tenerci in continua emergenza in questi decenni post guerra fredda Est-Ovest.
Ma per il vincente asse gesuita-massonico – ora dominante negli USA, in Vaticano, nell’Unione Europea, in Italia, in Gran Bretagna, in Francia, e nella maggioranza dei paesi occidentali – non sarà una partita semplice. E sarà densa di rischi.
DUE PIRAMIDI OSCURE
La piramide oscura ora perdente è nelle sue manifestazioni visibili quella della “destra” occidentale piduista alla Bush, Berlusconi, Blair, Sarkozy, Putin, ecc.. E quella della parte opusdeista e “curial-pedofila” del Vaticano, estromessa brutalmente con il colpo di stato che ha messo in clausura Ratzinger e portato al trono papale per la prima volta un nero gesuita dissimulato da “Francesco”. 
Questa piramide oscura ora perdente è sempre vaticano-massonica, ma di correnti tradizionaliste diverse e fortemente nemiche di quella gesuito-massonica.
La Siria è stata per decenni il misterioso sostenitore del terrorismo palestinese, e poi dello sciismo libanese, in alleanza con l’Iran khomeinista. 
Ma Damasco era funzionale a vecchie strategie della tensione, e allora nessuno in occidente faceva mai pressioni vere contro la Siria. 
Erano sempre altri paesi – Libia, Iraq, Iran… - ad essere accusati di essere sostenitori del terrorismo fino a sanzioni importanti. Mai in modo serio Damasco. 
Dove una famiglia di ex militari del vecchio partito Baath, gli Assad, dominava la scena. Sia politicamente e militarmente, che attraverso la loro misteriosa setta Alaouita. 
Un gruppo iniziatico esoterico connesso da una parte allo sciismo persiano e dall’altra ad ambienti della destra vaticana.

Ora i tempi sono cambiati, e lo strumento destabilizzante e terroristico palestinese è stato sostituito dai feroci fanatici islamisti sunniti, salafiti, qaedisti, Fratelli Musulmani, ecc… Gli ambienti oscuri occidentali vincenti hanno scatenato contro la Siria i suoi nemici sunniti.
E il Qatar sunnita – lo stesso che sostiene i Fratelli Musulmani egiziani - finanzia i feroci ribelli islamisti. Quello stesso Qatar ricchissimo molto vicino ai nostri professori montiani che ne facilitano gli investimenti in Italia. 
Quello stesso Qatar – padrone della tv Al Jazeera - i cui emiri sono un prodotto della massoneria internazionale, fino al punto da compiere uno dopo l’altro gli studi all’Accademia dell’esercito inglese di Sandhurst. Quello stesso Qatar la cui classe dirigente viene da qualche anno formata da una succursale qatariota della gesuita Georgetown University. L’Università in cui insegnava Kissinger. 
Dove i gesuiti da decenni formano la spina dorsale della politica estera americana.
Il governo israeliano è chiaramente nelle mani della stessa corrente. 
Gerusalemme si esalta per la possibilità di eliminare un vecchio nemico come la Siria. Ma non si rende conto – o qualcuno fa in modo che non si svegli – del fatto che la Siria era in fondo ormai un “buon” nemico prevedibile, capace di perdere regolarmente le guerre con Israele, ma anche di tenere sotto controllo il radicalismo islamico antiisraeliano. Se fossimo israeliani saremmo estremamente preoccupati sapendo che, dopo la destabilizzazione del confinante Egitto, ora qualcuno sta per consegnare la Siria nelle mani di un manipolo di pazzi sanguinari islamisti favorevoli alla distruzione di Israele. E invece i governanti israeliani, più fedeli alle piramidi internazionali che al loro popolo - come da noi - non sembrano agitarsi tanto… Anzi sostengono in vari modi quei nidi di serpi fanatiche che un giorno il loro popolo si ritroverà contro.
Attaccheranno la Siria le forze guidate dal premio Nobel per la Pace Obama… 
Foto: -> Il Fattaccio
Ma non sarà facile e privo di rischi il gioco della piramide gesuita-massonica. Una parte dell’establishment mondiale non vuole cedere la Siria. Grandi tensioni all’ONU con la Russia di Putin, ancora legata al vecchio equilibrio, e con pezzi di massonerie e di vaticano, che cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote ad una operazione militare che si annuncia violenta e devastante.
Migliaia di missili dalle navi in Mediterraneo e ondate di aerei dal mare e dalle vicinissime basi NATO turche. E se serve invasioni di terra a partire dalla confinante Turchia sunnita, il cui regime islamico non vede l’ora di togliersi di mezzo l’inaffidabile vicino laico siriano.
Ma non sarà facile... La Siria è un nodo cruciale degli equilibri mondiali e mediorientali, più di quanto non si pensi normalmente.
E potrebbe essere un gradino fondamentale, un passaggio di livello nella escalation del conflitto di culture tra islam e occidente, pianificato da molti decenni per ostacolare con ondate di paura e di ansia la marea montante di risvegli e di crescita delle coscienze.

Leggi anche: 
Anche Time critica Obama
Siria. L’intelligence smentisce Obama: Le prove dell’attacco chimico da parte di Assad non ci sono

Voi del piddì, SIETE COGLIONI O SIETE COLLUSI ?

(Bella domanda retorica.....)
Per l'indecorosa tifoseria sangiorgese del piddì (locale e nazionale, quello che secondo la "grillina del piddì" Santaniello ....tutela le fasce deboli...sic!) posto queste domande del "travagliato" del Pacco Quotidiano.

Alcune non le condivido affatto, essendo stupide o pleonastiche o inesatte o faziose ; tanto per fare un esempio...la legge sul conflitto di interessi : c'è già, ma nessuno l'ha fatta applicare.

Buona lettura e rispondete pubblicamente ! Merci.


Perché nel ’96 avete resuscitato lo sconfitto B. promuovendolo a padre costituente per riformare la Costituzione e la giustizia?

Perché nel 1996-2001 avete depenalizzato l’abuso d’ufficio, abolito l’ergastolo, depotenziato i pentiti, chiuso le supercarceri del 41-bis a Pianosa e Asinara?

Perché, negli otto anni in cui avete governato da soli, non avete mai cancellato una sola legge vergogna di B.?

Perché le vostre assenze hanno garantito l’approvazione di molte leggi vergogna, dallo scudo fiscale in giù, che non sarebbero passate a causa delle assenze nel centrodestra?Perché nel 1999 una parte di voi salvò Dell’Utri dall’arresto?

Perché nel 2006 i dalemiani chiesero a Confalonieri, Dell’Utri e Letta i voti per D’Alema al Quirinale?

Perché nel 2006 (COL CEPPALONICO ex Guardasigilli, poi supervotato EUROPARLAMENTARE CHE HA ACCUSATO IL MAGISTRATO DOTT.ANTONIO CLEMENTE DI CONCUSSIONE !?sic!!!) faceste un indulto esteso ai reati di corruzione, finanziari, fiscali e al voto di scambio politico-mafioso?


Attendiamo risposte.

Rosanna Carpentieri

giovedì 29 agosto 2013

I "grumi di malaffare" espellono da Benevento il magistrato Antonio CLEMENTE

Oggi il dottor Antonio Clemente ha lasciato il suo incarico di Sostituto Procuratore della Repubblica di Benevento e dopo le ipocrite frasi di ringraziamento per l’operato svolto, molti amministratori e funzionari pubblici, imprenditori e delinquenti a vario livello, tirano un sospiro di sollievo.
Antonio Clemente
Quel magistrato ha condotto indagini delicate che hanno fatto tremare i palazzi del potere compreso lo stesso Tribunale per la presenza di diversi “operatori di giustizia” abituati ad atteggiamenti più morbidi nei confronti dei potenti di questa provincia.
Anche per questo motivo la lotta alla corruzione che Antonio Clemente ha condotto con grande impegno, ha prodotto risultati straordinari per questa provincia ma certamente non sufficienti a contrastare quei “grumi di malaffare”, cioè quelle aggregazioni  tra criminali, affaristi senza scrupolo, politici e funzionari collusi, che condizionano di fatto il governo di questa città e della intera provincia.
Antonio Clemente ha chiesto di essere trasferito a Roma dopo aver subito attacchi e denunce con i conseguenti procedimenti dinanzi al CSM e alla Procura Generale. Lo hanno denunciato il sindaco di Montesarchio, per presunta inimicizia familiare, Michele Spina e Maurizio Ionico, che ancora si professano imprenditori, per presunto accanimento giudiziario nei loro confronti e infine Clemente Mastella che addirittura lo ha accusato di concussione.

Il magistrato a seguito di ripetute indagini sul suo operato, è stato completamente prosciolto dalle accuse infamanti che però sono servite ad evitare che egli indagasse ancora sulle attività dei denuncianti e che svolgesse il compito di Pubblico Ministero nei processi che vedono imputati Clemente Mastella e la sua famiglia.
Adesso sarebbe doveroso il commento dell’ex ministro della Giustizia Mastella, attuale componente della Commissione Antimafia del Parlamento Europeo (!!!).
Antonio Clemente va ad occuparsi di grande corruzione  a livello nazionale e del riciclaggio di denaro sporco mentre il Tribunale di Benevento, nonostante gli sforzi del Procuratore Capo, Giuseppe Maddalena tornerà ad essere il “porto delle nebbie” per le troppe incompatibilità ambientali sulle quali il CSM non si decide ad indagare e l’ignavia di buona parte dei giornalisti locali.

Uomini liberi e servi sciocchi

“Chi controlla il passato, controlla il futuro. Chi controlla il presente, controlla il passato.” - George Orwell
Completamente ipnotizzati dal puzzle dell’IMU e dal salvataggio-sì/salvataggio-no di Silvio Berlusconi i nostri media hanno totalmente passato sotto silenzio una notizia di grande rilevanza globale.

Non è una novità, direte voi.
Già, se le notizie non piacciono a chi domina il mondo possono venir falsate, mistificate, o, più semplicemente, taciute. I giornali servono a questo, no?
Occhio non legge…mente non lavora.
Questo silenzio ha una doppia valenza; prima di tutto indica come la nostra stampa sia estremamente provinciale, e, in secondo luogo, come il tacere su certi avvenimenti sia non solo omissione ma menzogna, la cui vera finalità è quella di far sì che per la gente certi eventi non siano mai accaduti.
Mi riferisco alla riunione N.7015 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 6 agosto scorso[1], il cui tema era: “La cooperazione tra le Nazioni Unite e le organizzazioni regionali e sub-regionali per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”.
Onu1Gli argomenti messi sul tappeto non sarebbero mai arrivati in Consiglio di Sicurezza se non grazie al fatto che alla Presidenza del Consiglio di sicurezza era di turno l’Argentina, che ha avuto pertanto la possibilità di denunciare pubblicamente all’ONU lo spionaggio da parte delle agenzie d’intelligence Usa e britanniche.
Il giorno prima del Consiglio di Sicurezza, il 5 agosto, il Presidente della Repubblica Argentina, il Presidente della Bolivia, il presidente del Brasile, il Presidente dell’Uruguay, nonché i Presidenti di Venezuela ed Ecuador, avevano – tramite i loro Ministri degli Esteri – duramente condannando gli atti di spionaggio svolti dalle agenzie di intelligence degli Stati Uniti d’America[2].
Sei nazioni sudamericane hanno dunque saputo dare una lezione di dignità e di coraggio in primo luogo agli europei che, come ben si ricorda, hanno assunto un atteggiamento patetico di servi sciocchi di fronte alle rivelazioni secondo le quali aziende, legazioni consolari e ambasciate, telefonate e messaggi email di comuni cittadini vengono regolarmente spiate da anni dalle intelligence americana ed inglese.
Onu2Senza parlare dell’incredibile episodio del dirottamento dell’aereo del presidente boliviano Morales, cui a luglio venne negato il sorvolo dello spazio aereo da parte di diversi Paesi europei compreso il nostro.
Il nostro Ministro degli Esteri, l’ineffabile Emma Bonino, cui venne indirizzata una richiesta di spiegazioni, non ebbe neppure il coraggio di ammettere i fatti, mostrando non solo il volto del servo ma anche quello del servo sciocco.
Ebbene, cosa hanno portato i sei Paesi sudamericani in Consiglio di Sicurezza?
Qui di seguito alcuni stralci dai loro discorsi:
“L’intercettazione di telecomunicazioni – dall’allegato alla nota verbale del 22 luglio da parte della missione permanente del Venezuela alle Nazioni Unite, indirizzata e già discussa con il Segretario generale, Ban Ki-moon – e gli atti di spionaggio svolte nei nostri Paesi costituiscono una violazione dei diritti umani, del diritto alla privacy e del diritto all’informazione dei cittadini. Costituiscono inoltre un comportamento inaccettabile che viola la nostra sovranità e che è dannoso per il normale svolgimento dei rapporti tra le nazioni. (…) Abbiamo pertanto deciso di lavorare insieme per garantire la sicurezza informatica degli Stati membri a MERCOSUR, che è essenziale per difendere la sovranità dei nostri Paesi. Chiediamo inoltre ai responsabili [di tali atti di spionaggio] di cessare immediatamente queste attività e di fornire una spiegazione sui motivi e sulle conseguenze di esse. È fondamentale che la prevenzione della criminalità e la repressione dei reati transnazionali, tra cui il terrorismo, avvenga secondo lo stato di diritto e nel rigoroso rispetto del diritto internazionale. Intendiamo promuovere l’adozione da parte delle competenti istituzioni multilaterali di norme per la regolamentazione di Internet che pongano una particolare attenzione alle questioni di sicurezza informatica, al fine di promuovere l’adozione di norme che garantiscano un’adeguata protezione delle comunicazioni, in particolare per salvaguardare la sovranità degli Stati e la vita privata delle persone”.
I ministri degli Esteri del Brasile, Venezuela, Uruguay, Bolivia ed Ecuador hanno dunque duramente condannato il piano spionistico internazionale degli Stati Uniti considerandolo senza mezzi termini una grave minaccia per i governi democraticamente eletti dell’America Latina, un comportamento che mette di fatto in pericolo la loro sopravvivenza.
Ricordiamo bene, infatti, come il Sudamerica sia stato sempre considerato dagli USA come il “cortile di casa”, come sia stato per molti tragici decenni schiacciato da dittature militari che hanno inflitto impunemente terrore di stato.
La storia recente testimonia come i Paesi sudamericani siano stati soggetti a progetti di destabilizzazione e di abbattimento dei propri leader democraticamente eletti da parte della CIA.
Basti ricordarne alcuni – e l’elenco non è completo: il presidente Arbenz in Guatemala nel 1954; il Presidente Goulart in Brasile nel 1964; il Presidente Juan Bosch, nella Repubblica Dominicana nel 1965; il Presidente Torres in Bolivia nel 1971; il Presidente Allende in Cile nel 1973, sino alla più recente destabilizzazione dei governi di Honduras e Paraguay (ed al fallito tentativo di rovesciare il governo di Hugo Chavez NDR).
Onu3Meno di un mese prima della riunione del Consiglio di Sicurezza, il 12 luglio, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, la signora Navi Pillay aveva affermato: “I programmi di sorveglianza senza garanzie adeguate per proteggere il diritto alla privacy in realtà rischiano di incidere negativamente sul godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali, contraddicendo gli articoli 12 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo[3] e gli articoli 17[4] e 18[5] del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che stabiliscono, rispettivamente, che Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, famiglia, casa o corrispondenza, e che Ogni individuo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o lesioni[6]“.
Negli interventi al Consiglio di Sicurezza è stata sottolineata la preoccupazione che, come è accaduto più volte, i leader della NATO e di Paesi membri ritengano che non sia necessaria l’autorizzazione esplicita da parte del Consiglio di Sicurezza per ricorrere alla coercizione, visto che la NATO ha liberamente interpretato mandati d’azione volti a promuovere la pace e la sicurezza internazionale autorizzata dal Consiglio di Sicurezza, trasformandoli in occasioni di aggressione e di guerra, mascherate da ‘missioni di pace’ o ‘guerra umanitaria’.
Significativi alcuni passi del discorso del Ministro degli Affari Esteri della Bolivia David Choquehuanca Cespedes, tenuto nel pomeriggio del 6 agosto:
Onu4“Preservare la pace non è e non sarà il risultato dell’esistenza di poliziotti internazionali, ma piuttosto il risultato dello sviluppo della giustizia sociale, dell’equità, la complementarietà, la solidarietà e il rispetto tra gli Stati…vorrei esprimere il nostro rifiuto e la condanna della pratica di spionaggio da parte degli Stati Uniti. Vorrei anche esprimere il dolore e l’indignazione del mio popolo e il mio governo sull’atto di aggressione subito dal presidente Evo Morales Ayma, che è stato descritto dalla comunità internazionale come offensivo, umiliante, discriminatorio, colonialista, spiacevole nonché una violazione dei diritti umani e delle norme internazionali. Tenuto conto della grave natura di questi fatti, chiediamo alle Nazioni Unite di chiarire questi eventi e di adottare misure per garantire i diritti umani e il rispetto del diritto internazionale, in modo che nessuno debba in futuro soffrire per tali violazioni”.
Onu5“La pace – così Elias Jaua Milano, Ministro degli Affari Esteri del Venezuela e Presidente protempore del Mercato Comune del Sud (MERCOSUR) – non può essere raggiunta nel mondo senza giustizia sociale e senza sradicare una volta per tutte fame, povertà, analfabetismo, malnutrizione e il divario tecnologico, in altre parole, senza garantire a tutti le risorse necessarie per un pieno sviluppo in condizioni di uguaglianza. Allo stesso modo, noi rifiutiamo le azioni di spionaggio globale condotte dal governo degli Stati Uniti, che minano la sovranità degli Stati e che conosciamo grazie alle rivelazioni di Edward Snowden. Data la gravità di questi rapporti di spionaggio informatico su scala globale, riconosciuto dallo stesso segretario generale dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni, le Nazioni Unite, alla luce di tali pratiche illegali, devono avviare un ampio dibattito multilaterale per rendere possibile la progettazione di accordi per salvaguardare la sovranità e la sicurezza degli Stati membri. (…) Ribadiamo la nostra condanna di azioni che potrebbero minare il potere dei membri di attuare pienamente il diritto di asilo umanitario. A questo proposito, respingiamo ogni tentativo di fare pressione, molestare o criminalizzare uno Stato parte o di terzi alla decisione sovrana di una nazione a concedere l’asilo, sancito in tutte le convenzioni internazionali. Allo stesso modo, esprimiamo la nostra solidarietà con i governi di Bolivia e Nicaragua, che, come il Venezuela, hanno offerto asilo al signor Snowden, come espresso dai capi di Stato del Mercosur nella decisione relativa al riconoscimento universale del diritto di asilo politico”.
In effetti, dopo aver resistito a innumerevoli tentativi di golpe militare e di controllo economico, il nuovo pericolo che oggi devono affrontare i governi indipendenti dell’America Latina – e non solo loro – proviene dai programmi di sorveglianza elettronica della NSA, un attacco cibernetico nei confronti degli spazi più privati ​​e intimi della vita dei popoli e degli Stati.
Un progetto criminale il cui obiettivo più inquietante sembra quello di minacciare l’identità e la mente delle persone, distruggendo la loro capacità di creare reti di solidarietà e di ottenere le informazioni cruciali per la loro comprensione degli avvenimenti, annientandone in tal modo il pensiero critico, senza il quale essi vengono ridotti facilmente alla condizione di zombie, confusi, docili, facilmente controllabili, soggiogati, in ultima analisi, sfruttati e ridotti in schiavitù.
Questa sorveglianza equivale a imporre un controllo totale individuale e sociale che è una forma d’isolamento psicologico e intellettuale, una delle più crudeli forme di tortura, che alla fine porta alla disintegrazione della personalità umana, costretta all’interno di un prigione invisibile.
“I leader che dovrebbero dare spiegazioni – ha aggiunto Patino Aroca, Ministro degli Esteri dell’Ecuador - e confrontarsi con il dibattito sui limiti di ciò che stiamo discutendo, hanno invece lanciato una crociata contro il diritto di asilo – una vera e propria offensiva diplomatica contro i Paesi che hanno mostrato disponibilità in un caso così importante. I Popoli della Nostra America Latina sono stati messi sotto pressione, semplicemente perché hanno preso in considerazione una domanda di asilo. Tutti questi Paesi hanno firmato la Convenzione di Caracas del 1954 sull’asilo territoriale, che è forse uno degli strumenti più importanti del sistema interamericano dei diritti umani. Non è la rivelazione del reato che minaccia il clima di comprensione tra le nazioni, ma il reato stesso. In un mondo fragile, dove i conflitti armati sono a malapena influenzati da pressioni internazionali, tali azioni non aiutano a generare fiducia, ma tensione. (…) La massiccia sorveglianza globale, arbitraria e illimitata deve fermarsi. (…) È richiesto anche dallo spirito di convivenza, che ha ispirato la stesura della Carta delle Nazioni Unite. È anche l’appello di miliardi di persone nel mondo che capiscono che qualsiasi azione mirante a garantire la sicurezza di un Paese ha i suoi limiti, vale a dire i diritti umani di tutti sul pianeta”.
Ma qual’è davvero lo scopo di questo programma NSA di sorveglianza globale?
Non riuscendo a contrastare in modo significativo – come ammesso dagli stessi protagonisti – l’attività terroristica, deve avere un fine nascosto.
Proviamo a pensare alle possibili conseguenze di tali misure di spionaggio globale: non è difficile immaginare che già oggi vi saranno molte persone che, sapendo che le proprie comunicazioni sono spiate, cambieranno il proprio comportamento.
Ad esempio ci sarà chi, prima di visitare siti web controversi, o di discutere argomenti ‘sensibili’ o di indagare su questioni politicamente delicate ci penserà due volte. Individualmente, queste esitazioni potrebbero sembrare insignificanti, ma il loro ripetersi e moltiplicarsi per milioni di cittadini potrebbero modificare il rapporto della gente con il potere.
Queste ipotesi sono terrificanti.
Un vero e proprio ‘divieto di pensiero’; riporto ancora una volta una citazione da una conferenza di Rudolf Steiner del 1916: ”Non sarà trascorso molto tempo dopo che sul calendario sarà passato l’anno 2000, che si manifesterà – a partire dall’America – un divieto, non diretto, ma comunque un divieto di ogni tipo di pensare, una legge che avrà lo scopo di sopprimere ogni pensiero individuale. Da un certo punto di vista l’inizio di ciò si può ravvisare in ciò che oggi fa la medicina puramente materialistica, dove l’anima non può avere più alcuna influenza, dove l’uomo viene trattato come una macchina solo sulla base di esperimenti esteriori[7]“
Fantasia? O solo l’inizio di una nuova politica di dominio assoluto del mondo?
D’altra parte la feroce determinazione di arrestare Edward Snowden fa pensare che egli potrebbe aver scoperto qualcosa di più, qualcosa di così illegale che, per coprire tali reati, gli autori non esitano a mettere in pericolo quelle vite stesse che affermano di proteggere grazie alle intercettazioni.
Onu6Il dirottamento dell’aereo di Morales, che ha messo in pericolo la vita del presidente della Bolivia, rende questa ipotesi non del tutto peregrina.
Insomma, nel Consiglio di Sicurezza del 6 agosto sotto la presidenza argentina si è aperto un capitolo nuovo.
Quelle che una volta venivano sprezzantemente definite ‘Banana Republic’ stanno indicando al mondo una via di dignità e di coraggio il cui testimone ci auguriamo possa venir raccolto da altri Paesi.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)

[3] Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, nè a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
[4] 1. Nessuno può essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegittime nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa o nella sua corrispondenza, né a illegittime offese al suo onore e alla sua reputazione.
2. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze od offese.
[5] 1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di avere o di adottare una religione o un credo di sua scelta, nonché la libertà di manifestare, individualmente o in comune con altri, e sia in pubblico sia in privato, la propria religione o il proprio credo nel culto e nell’osservanza dei riti, nelle pratiche e nell’insegnamento.
2. Nessuno può essere assoggettato a costrizioni che possano menomare la sua libertà di avere o adottare una religione o un credo di sua scelta.
3. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere sottoposta unicamente alle restrizioni previste dalla legge e che siano necessarie per la tutela della sicurezza pubblica, dell’ordine pubblico e della sanità pubblica, della morale pubblica o degli altrui diritti e libertà fondamentali.
4. Gli Stati parti del presente Patto si impegnano a rispettare la libertà dei genitori e, ove del caso, dei tutori legali di curare l’educazione religiosa e morale dei figli in conformità alle proprie convinzioni.

mercoledì 28 agosto 2013

Pertini e il golpe, quello che gli Italiani non sanno

Nel 1985 s'è consumato ai danni del popolo italiano un vero e proprio golpe istituzionale che nessuno tra i pretesi guardiani della democrazia si é mai sognato di denunciare. 
Il 12 dicembre 1977 nelle stanze sorde e grigie dei commissari della Comunitá Europea veniva emanata una direttiva (la n. 77/780) che, al fine di favorire condizioni di concorrenza degli istituti di credito nel territorio comunitario, stabiliva una sorta di liberalizzazione dell'attivitá bancaria. In Italia si diede attuazione a questa direttiva attraverso successivi provvedimenti legislativi, l'ultimo dei quali (il d.p.r. 350 del 1985 Firmato: PERTINI !!??) così stabiliva:
L'ATTIVITÀ DI RACCOLTA DEL RISPARMIO FRA IL PUBBLICO SOTTO OGNI FORMA E DI ESERCIZIO DEL CREDITO HA CARATTERE D'IMPRESA, INDIPENDENTEMENTE DALLA NATURA PUBBLICA O PRIVATA DEGLI ENTI CHE LA ESERCITANO.
L'AUTORIZZAZIONE ALL'ESERCIZIO DI TALE ATTIVITÀ È RILASCIATA DALLA BANCA D'ITALIA .
Poche parole ma sufficienti a creare i presupposti d'una vera e propria sovversione istituzionale. Infatti la natura dell'attivitá bancaria era stata fino a quel momento regolamentata dalle riforme del 1936 e dalla legge 141 del 1938 che così stabiliva:
LA RACCOLTA DEL RISPARMIO FRA IL PUBBLICO SOTTO OGNI FORMA E L'ESERCIZIO DEL CREDITO SONO FUNZIONI DI INTERESSE PUBBLICO REGOLATE DALLE NORME DELLA PRESENTE LEGGE. TALI FUNZIONI SONO ESERCITATE DA ISTITUTI DI CREDITO DI DIRITTO PUBBLICO, DA BANCHE DI INTERESSE NAZIONALE; DA CASSE DI RISPARMIO E DA ISTITUTI, BANCHE, ENTI ED IMPRESE PRIVATE A TALE FINE AUTORIZZATI. TUTTE LE AZIENDE CHE RACCOLGONO IL RISPARMIO TRA IL PUBBLICO ED ESERCITANO IL CREDITO, SIANO DI DIRITTO PUBBLICO CHE DI DIRITTO PRIVATO, SONO SOTTOPOSTE AL CONTROLLO DI UN ORGANO DELLO STATO CHE VIENE A TAL FINE COSTITUITO E CHE È DENOMINATO "ISPETTORATO PER LA DIFESA DEL RISPARMIO E PER L'ESERCIZIO DEL CREDITO".
La legge del 1985 cessava di qualificare come attività di "INTERESSE PUBBLICO" la raccolta del risparmio e l'erogazione del credito che così assumevano semplicemente "CARATTERE D'IMPRESA"; inoltre, dal controllo dello Stato si passava al controllo della Banca d'Italia, le cui quote, come pochi sanno, sono detenute dalle stesse banche private le cui quote azionarie sono a loro volta possedute da SPA.
E tutto ció in palese violazione dell'articolo 47 della carta costituzionale che impone il controllo dello Stato sul credito e sul risparmio.
Negli anni immediatamente successivi è scattata la competizione a comprare tutto quanto di pubblico era presente in Italia. BANCHE, ASSICURAZIONI, ENEL, ENI, ecc. con il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti.
PERTINI sapeva ciò che faceva quando firmava quel decreto ?
Bella domanda che trova la risposta negli atti del "Britannia".
Si, lo sapeva eccome e il silenzio dell' MI6 gli consentiva di conservare il terribile segreto della sua vita!!
Da allora la giurisprudenza dei tribunali penali inizió a statuire che il precedente quadro normativo che stabiliva la natura pubblica dell'attivitá bancaria e, conseguentemente, qualificava come incaricato di pubblico servizio il banchiere, (anche di banca privata) quando operava come collettore del risparmio e come erogatore del credito e, dunque, puniva come malversazione o corruzione o concussione od abuso d'ufficio i comportamenti illegali che venivano tenuti in quell'ambito, NON poteva più avere vigore.
Insomma, se chi erogava credito fuori dalle condizioni previste dalla legge o dai regolamenti interni o commetteva abusi nella gestione del risparmio era passibile di pesanti sanzioni penali, da allora in poi sarebbe ricaduto nella disciplina dei reati comuni ; assai difficilmente comportamenti abusivi dei banchieri - tranne casi limite di volgari sottrazioni di danaro - avrebbero potuto essere penalmente puniti. Pensiamo al caso Parmalat e ai fidi stratosferici concessi all'azienda, giá ampiamente decotta, di Tanzi e ai tanti crediti allegri concessi dai banchieri agli amici degli amici. Pensiamo alla gestione dei risparmi di tanti italiani, andata in fumo per la criminale propensione delle banche a contrabbandare come rendite sicure titoli ad alto rischio e destinati al macero.Pensiamo a Fiorani........
Da una situazione di tutela dell'aspetto sociale del credito e del risparmio si passava così ad una situazione di totale deregolamentazione. Non solo dal punto di vista del controllo penale sulle condotte ma, soprattutto, dal punto di vista sociale ed economico. L'attivitá bancaria, giá considerata MEZZO per l'ordinata crescita dell'economia diviene SCOPO ossia l'arricchimento di caste di speculatori al di fuori d'ogni controllo da parte dello Stato.
Per quanto sopra e con il supporto di una pur modesta intelligenza è facile comprendere come sia una emerita stronzata ogni iniziativa di ripubblicizzazione di merci e servizi – un tempo pubblici - che stia a valle di un sistema monetario privato!
O lo Stato si riprende la Banca (ex) d'Italia o è tutto tempo perduto !
QUESTO E' IL VERO PROBLEMA REFERENDARIO in Italia !!!!

E' stato Pertini a sottrarre il controllo delle Banche allo Stato !!!

I tutori dell'Italia.
Il D.P.R. n° 350 del 27 giugno 1985 mise le banche fuori dal controllo dello Stato..........
Chi fu il Presidente della Repubblica che lo firmò ?
Indovinello............................
Un demente ?
Un colluso ?

Macchè, ironia della sorte ... il presidente più amato dagli italoidioti !

Il D.P.R. è stato firmato da Pertini che si è "dimesso" anticipatamente tre giorni dopo la firma............e il 3 luglio è subentrato Cossiga.
Pertini, l' "UTILE IDIOTA" dei banksters della Commissione Europea, non serviva più !
Visto che sorpresa..............!! 
Gli italioti "amano" sempre i sodomizzatori del popolo !! Che razza di deficienti.................Il "potere" potrebbe fotterli (gli italioti) in ogni momento, per fortuna non è così crudele.
E nel 1982, proprio mentre lo stesso PERTINI riceveva la nazionale di calcio ("traditio" tipicamente italiana, rinnovatasi nel recente 2011 con il "migliorista" Napolitano, osannato e ricevuto dagli USA dal 4 al 19 aprile del 1978, a fronte di un Aldo Moro rapito e poi trucidato . Perchè Moro sì, lui voleva ri-stampare la "banconota" di proprietà del popolo.....) la "triade" che allora mise in ginocchio l'Italia con la guerra in Libano si componeva di Lelio Lagorio (ministro della difesa, socialista e Cavaliere di Gran Croce dell'Impero Britannico), Beniamino Andreatta (ministro del tesoro che riformò "economicamente" lo Stato maggiore Militare su ordine della NATO) e Giovanni Spadolini (presidente del consiglio, già redattore de "La difesa della Razza,successivamente passato nei ranghi dei fedelissimi di Israele):basta ciò a comprendere il potere dei sovrasistemi di governo?
Questi tre tipetti erano ben noti a Paolo Borsellino che, segretamente, raccoglieva prove sulla morte di Falcone e sul "PATTO BRITANNIA" del 2 giugno 1992...........ecco perchè i "TRE PORCI" ne ordinarono la morte !!!
Maggiori informazioni su Napolitano Story: http://www.youtube.com/watch?v=idgEYJ46Uz0&feature=youtu.be 
(R.Carpentieri)


"Lo dice proprio lui (Napolitano) nel 2008, quando gli italiani ancora non sapevano di che cosa si stesse parlando.............NWO (NUOVO ORDINE MONDIALE) !!
Il "primo comunista italiano" ricevuto negli USA dal 4 al 19 aprile del 1978 (sic!). Fu un viaggio storico, sia perché fu il primo di un dirigente del Pci negli Usa, sia perché avvenne in un momento drammatico della storia del nostro Paese. Erano, infatti, i giorni del rapimento di Aldo Moro: l'Italia della solidarietà nazionale era sconvolta dai comunicati delle Brigate Rosse, dai morti, era lacerata tra la sofferta linea della fermezza e quella della scelta umanitaria.........Ma gli USA volevano dal capo dei "MIGLIORISTI" (finanziati da Marcello dell'Utri, vedi "IL MODERNO) la GARANZIA che Moro sarebbe "finito male" ! 
Per quale ragione ? Perchè Moro voleva ri-stampare la "banconota" di proprietà del popolo.....
Ebbene, questa è la NAPOLITANO STORY !!
Troppi Italiani hanno la memoria "corta" e vengono da anni di disinformazione...........A me sembra che le ipotesi "complottiste" (TOTALMENTE DIMOSTRABILI) non tengano conto di chi è stato culturalmente, direi quasi cognitivamente, Giorgio Napolitano. 
O, meglio ancora: non spiegano a sufficienza che cosa è stata nel Pci la corrente migliorista, di cui Napolitano era il massimo rappresentante nazionale mentre quel povero uomo di PIO LA TORRE ne era la "vittima" sacrificale! (MORTE "UTILISSIMA" LA SUA A DIMOSTRARE CHE I COMUNISTI ERANO CONTRO LA MAFIA !!)
Eppure non è difficile: basterebbe risfogliare i giornali degli anni Ottanta per farsi riportare alla mente quanto i miglioristi fossero tiepidi con il sistema di potere dell'epoca -- quello del Caf, di cui Berlusconi era l'editore incaricato -- al quale non contrapponevano alcuna ipotesi di alternativa culturale e politica ma del quale bramavano solo qualche fetta di potere e di affari. A fronte della sobria moralità di Berlinguer (!!??) e delle utopistiche teorizzazioni di Ingrao, i miglioristi rispondevano coltivando i rapporti con le aziende e con i "poteri forti", all'epoca assai più forti di adesso.
Un connubio che ebbe la sua punta di diamante a Milano, dove il Pci (dominato dai miglioristi, appunto) lungi dal denunciare politicamente la greppia craxiana - quella che poi prese il nome di Tangentopoli -- ambivano solo a farne parte: con la collaborazione alle giunte socialiste, con la spartizione dei posti chiave alla Rai e nel resto del sottopotere, attraverso gli ottimi rapporti con i potentati economici della città.
L'incarnazione plastica di questa impostazione era un mensile che si chiamava il Moderno, espressione dei miglioristi, che già nel nome rivendicava l'abbraccio con i valori dominanti della Milano da bere: dalla Borsa alla rucola, fino alla "modernità" -- appunto -- di quel dinamico broadcaster milanese che riempiva di pubblicità le pagine del mensile in questione: Silvio Berlusconi....E tuttavia, l'ignoranza degli Italiani è devastante: chi disconosce Napolitano come Presidente, gli contrappone Sandro PERTINI .E' un'icona Pertini ? Cosa ha fatto per essere il "presidente più amato dagli Italiani"? 
Il capo dell' (ex)stato italiano nel 2011 ha ricevuto la nazionale di calcio..grandi titoli sui giornai e servizi TV !!
Nel 1982, un altro "cerebralmente bollito", ricoprendo la stessa carica, ricevette la nazionale di calcio.Che cosa lega i due fatti ?
Oggi siamo definitivamente una colonia (di ben ridotto peso politico) della Goldman Sachs e la nazionale di calcio aiuta la propaganda del nuovo "salvatore" Mario Monti.....con  i soliti titoli distraenti e i soliti proclami alla "NAZIONE".
Nel 1982, proprio mentre PERTINI riceveva la nazionale, usciva questo comunicato stampa:
"per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale i militari italiani si trovano ad operare al di fuori dei confini nazionali. Grazie agli uomini di Italcon l'opinione pubblica e la classe politica riscoprono l'esistenza delle Forze Armate e comprendono la necessità di dotare il Paese di uno strumento in grado, oltre che di difendere i confini nazionali, anche di essere dispiegato all'estero a fianco degli altri Paesi occidentali."
Dieci giorni dopo, quando ancora tutto il popolo era distratto dalla " grandiosa impresa" (della nazionale di calcio e delle truppe in Libano!! Nota 1), venivano poste le basi del futuro DPR 350, firmato dal "cerebralmente bollito" PERTINI !
Cos'è il DPR 350 ?
Vedi  Nota 2.
Un decreto del presidente della repubblica che sottrae il controllo delle banche italiane allo stato !
Dopo di allora......la "TRAGEDIA" !!!
E gli Italiani che fanno ? Osannano Pertini ??!!"
Nota 1. .La "triade" che mise l'Italia in guerra si componeva di Lelio Lagorio (ministro della difesa,socialista e Cavaliere di Gran Croce dell'Impero Britannico), Beniamino Andreatta (ministro del tesoro che riformò "economicamente" lo Stato maggiore Militare su ordine della NATO) e Giovanni Spadolini (presidente del consiglio, già redattore de "La difesa della Razza,successivamente passato nei ranghi dei fedelissimi di Israele):basta a comprendere il potere dei sovrasistemi di governo?
Nota 2. Con il Regio decreto-legge 12 marzo 1936, n. 375 Articolo 20, si stabiliva: "La Banca d'Italia, creata con Legge 10 agosto 1893, n. 449, è dichiarata Istituto di diritto pubblico " !Con la "gran porcata" firmata da Pertini, veniva affidato il controllo e la nomina dei controllori alla Banca d'Italia che da lì a poco diventava "privata" perchè di proprietà di banche privatizzate!

domenica 25 agosto 2013

Poste Italiane : il mancato recapito della posta o il non funzionamento dello sportello automatico bancomat sono dei REATI. Che vanno perseguiti.

L’ignorante è colui che ignora. Non sa. Spesso perché nessuno lo mette al corrente di alcune cose che sarebbero fondamentali non tanto alla Cultura personale quanto alla capacità di rendersi conto di come garantire che i propri Diritti di cittadino vengano onorati.
La società attuale, viene tenuta ad un livello di non conoscenza tale da non permettere alla grande maggioranza dei cittadini della nazione di compiere un atto doveroso nei confronti di se stessi e delle persone del proprio nucleo familiare:far rispettare i propri Diritti.
Prendiamo un caso per tutti: Poste Italiane.
Negli ultimi tempi in particolare, Poste Italiane ha di fatto – attraverso costanti tagli alle risorse umane riferite ai portalettere – tranciato il servizio di recapito della posta.
Non solo: in un paese di 10.000 abitanti come San Giorgio del Sannio (BN) esiste un solo sportello bancomat per il prelievo dei nostri soldi, ma questo è quasi sempre fuori servizio e quando lo è, nessuno si attiva per ripristinarne il funzionamento...in queste condizioni di disservizio possono trascorrere dai 15 ai 20 giorni : cose da terzo mondo ! E la gente ?
Oltre al mugugno estemporaneo e silenzioso niente.
Io mi sono rivolta alle Forze dell'Ordine esponendo denuncia, ma nessuno dei sangiorgesi utenti ha trovato il coraggio di seguirmi per fare altrettanto. Interruzione di pubblico servizio, questo è il reato che la gente ha subito senza pipitare e farsi valere.
Il perché di tutto questo  è frutto della nuova “strategia aziendale” di Poste Italiane che ha deciso di togliere del tutto centinaia di portalettere da Nord a Sud. Il motivo ufficiale è una non meglio chiara “ottimizzazione” del lavoro. Che ovviamente non corrisponde a nulla di concreto nè di esplicitato dai Manager di Poste.
Ho parlato con alcuni portalettere: i tagli alle risorse stanno in pratica rendendo impossibile la consegna della posta. Provate a pensare se un postino cui è affidata una zona già ampia si vede assegnare altre tre zone precedentemente coperte da un collega cui è stato tolto l’incarico.
Ottimizzazione? Non scherziamo: cancellazione del servizio di recapito postale. 
Sicuramente, a beneficio dei ben più remunerativi servizi finanziari, nuovo e più reale fiore all’occhiello di Poste Italiane s.p.a. che comunque, improvvisandosi banchiere, non tutela minimamente i clienti dalle truffe informatiche e da accessi abusivi nel sistema informatico !
D’altronde, alcuni ricorderanno le fasi di trasformazione di Poste Italiane negli ultimi decenni: nel 1998 fu proprio Corrado Passera a esser nominato Amministratore Delegato dall’allora Governo Prodi. Passera per “risanare” i conti in rosso fisso di Poste pensò bene di tagliare 22.000 posti di lavoro in meno di 4 anni. 
Consolidando per sempre un andamento aberrante per ciò che riguarda i diritti dei lavoratori nel nostro paese.
Come sempre, si guarda agli utili economici (di pochi) e non all’utilità delle persone, della collettività. Inutile dire che anche per Poste Italiane lo slogan è su per giù: “Il cliente è al centro dei nostri interessi”. Bisognerebbe specificare quali interessi…
Tornando al tema principale: Poste Italiane, i cui bilanci da qualche anno sono in netta ripresa, da tempo non fornisce regolarmente – se non assolutamente – il suo servizio primario per cui peraltro nel 2012 ha tirato su oltre 4,5mln di euro di ricavi: il servizio di corrispondenza.
La posta resta in giacenza e in molto casi non viene recapitata.
E’ un reato il mancato recapito della posta? Lo è. In due sensi. Se un portalettere – capita sempre più spesso – omette di consegnare la posta, se ne appropria o la distrugge, viene perseguito personalmente. E quando è lo stesso Ente a non distribuire la Posta a causa di politiche aziendali scellerate? Risponde l’Ente.
Risponde l’Ente si, ma ovviamente se i cittadini vittime della mancata consegna denunciano Poste Italiane per il reato di cui parlo.
Ora: tornando all’ignoranza che fa ignorare a molti persino quali siano i loro diritti, se non riceverete – per le cause sopra descritte – multe, notifiche varie, bollette, tagliandi assicurativi  e raccomandate, sarete voi non solo a pagarne le conseguenze ma anche a non potervi appellare a nulla a vostra discolpa se non farete preventivamente notare alle istituzioni competenti che Poste Italiane sta negando la distribuzione di documenti sensibili, importanti, fondamentali anche per non rischiare di vedersi tagliare la luce, ipotecare l’appartamento o subire il fermo amministrativo della vettura in caso di mancata ricezione di comunicazioni da parte di Equitalia.
Se ancora non vi fosse chiara la gravità del comportamento di Poste Italiane in tal senso, potete leggere di seguito una serie di informazioni e notizie utili per far valere i diritti di tutti i cittadini italiani, a cominciare da voi stessi
Inoltre: il Governo di fronte a ciò dovrebbe giungere persino a precettare Poste Italiane dal momento che la mancata consegna di posta è appunto un reato e che se i cittadini non ricevono determinata corrispondenza sensibile, rischiano di divenire vittime di: sequestri, sanzioni, aumento del rischio di vedersi tagliare i servizi fondamentali quali luce, acqua, gas... 

Se dopo aver letto questa nota foste pronti e interessati a creare una Class Action contro Poste Italiane e il mancato recapito della corrispondenza:contattatemi (altravocedelsannio@gmail.com)

P.S. Attenzione, perchè se non ricevete la posta e non fate nulla per - ad esempio - accertarvi del mancato recapito delle bollette e di tutte le comunicazioni, i responsabili sarete voi. Nel senso che se ad esempio non vi vengono recapitate le bollette di luce e gas, dovete voi contattare preventivamente i fornitori dei servizi e richiedere o una nuova bolletta o gli estremi per pagarla in tempo utile.
Se non lo fate e vi staccano la fornitura, non potete fare nulla contro il gestore...
La Legge, non ammette ignoranza. 
Anche se - evidentemente - ammette reati penali contro i cittadini...

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mercoledì 7 agosto 2013

Il "morbo della mucca pazza" colpisce ancora. Un caso anche nel beneventano.



La U.O.C. di Neurologia con Stroke Unit diretta dal Dott. Michele Feleppa, ha emesso una diagnosi di rilevante importanza su un paziente dell'area irpina giunto all’osservazione per una sintomatologia esordita verso la fine del mese di giugno 2013 e caratterizzata da instabilità statica e dinamica seguita da difficoltà nell’eloquio. Ricoverato presso altra Unità Operativa di Neurologia, veniva dimesso con diagnosi di “Cisti del III ventricolo. Emisindrome cerebellare”. Per il progressivo peggioramento della sintomatologia descritta il paziente afferiva presso il PS del “Rummo” e da qui, per competenza, ricoverato presso il reparto di Neurologia, in data 13.7.2013.All’ingresso in reparto il paziente presentava una disartria; dismetria alla prova indice-naso bilateralmente; atteggiamento distonico specie all’arto superiore sinistro. In considerazione dell’età del paziente nonché dell’andamento progressivo della sintomatologia, è stato posto il sospetto di patologia degenerativa subacuta del SNC (in particolare una encefalopatia spongiforme), per cui ha praticato esame RM encefalo ed EEG seriati. Tali accertamenti hanno supportato l’ipotesi diagnostica, confermata ulteriormente dall’esame liquorale, con ricerca della proteina prionica (14.3.3), effettuato presso il Laboratorio della Clinica Neurologia della Seconda Università degli Studi di Napoli (Direttore Prof.R.Cotrufo).Nel corso della degenza il paziente è andato incontro ad un progressivo peggioramento clinico caratterizzato da rallentamento ideo-motorio, iniziale deterioramento cognitivo, peggioramento della disartria, comparsa di impaccio motorio sia nella motilità segmentaria che nella deambulazione, nonché comparsa di movimenti involontari tipo mioclonie specie all’arto superiore.
Si precisa che: in data 30 luglio, si decideva di dimettere il paziente con diagnosi di “Encefalopatia spongiforme probabile” (non è scientificamente possibile al momento una diagnosi di certezza “in vivo”) ed inviarlo presso il Centro Regionale Campano per la Diagnosi e Sorveglianza delle Malattie da Prioni dell’Uomo.
Tale malattia, conosciuta anche con il nome di Morbo di Creutzfeldt-Jakob è simile a quella causata da ingestione di carne infetta dal morbo della “ mucca pazza”.
La Direzione Medica di Presidio ha provveduto a tutti gli adempimenti previsti per legge in caso di tali diagnosi.

N.B.
In Italia l’informazione al pubblico è stata disastrosa. In un primo tempo i ministeri dell’allora Sanità e dell’’Agricoltura (Pecoraro Scanio) hanno cercato di ignorare il problema, sostenendo che le carni made in Italy non erano coinvolte. 
Poi, quando tutta l’Europa è stata investita dalla crisi, le autorità sanitarie non hanno potuto negare l'evidenza e si sono adeguate ai controlli decisi in sede europea. Ancora oggi vengono fatte analisi su tutti i bovini con più di 30 mesi destinati alla macellazione. Solo in Italia nel 2006 sono stati testati 650.000 capi riscontrando  positività .
Lo scandalo alimentare ha avuto come risvolto positivo l’adozione della tracciabilità obbligatoria per le carni bovine, che si è poi estesa ai polli, alle uova e al latte. Il metodo, attraverso un codice attribuito a ogni animale o a ogni partita, permette di ricostruire l’intera filiera del prodotto in vendita.
E il divieto di utilizzo di mangimi o farine animali contenenti carne e ossa per erbivori come le mucche, perversione dell'allevamento intensivo all'origine dell'epidemia. 

I maggiori sospetti si sono incentrati sulla somministrazione ad animali da fattoria di mangimi basati sulle farine animali, derivate dalla triturazione di carcasse contaminate in impianti di riconversione.  Ci sono centinaia di tali impianti in tutto il mondo. Il problema è che si tratta di un ciclo che produce mangimi letali, peraltro non destinati solo al bestiame, ma anche ad per altre specie, come i gatti selvatici negli zoo inglesi e tra le popolazioni di visoni americane. I capi infetti non vengono bruciati, ma vengono riutilizzati e convertiti in cibo per animali, in un meccanismo industriale dove nulla va sprecato. 
Gli allevatori si disfano di qualunque carcassa animale consegnandola a tali impianti, dove i cadaveri vengono posti in presse e ridotti tramite alta pressione in una poltiglia trasformabile in farine. Le farine vengono quindi confezionate per essere vendute agli allevatori  sotto forma di mangimi composti per bestiame. Come si vede, può trattarsi di mangimi contaminati. 
Gli animali, spesso morti da più di 24 ore, venivano comunque inseriti nella produzione o catena alimentare. Nessun controllo per individuare eventuali malattie veniva effettuato prima del procedimento. La cosa sconvolgente è che molte mucche che erano state trovate "mutilate" (mancanti di vari organi, tessuti o ghiandole), sono state portate in questi stabilimenti e trasformate in cibo per i loro simili. 
L’Italia è riuscita ad arrestare l’epidemia di BSE, ma secondo Neuroprion (organismo che raccoglie 52 centri di eccellenza europei del settore) in Europa non si deve ancora abbassare il livello di guardia, perché il rischio di una nuova crisi di BSE non è definitivamente scongiurato.

Suggeriamo in proposito di leggere: Il morbo della mucca pazza continua a diffondersi
di Gabe Kirchheimer tratto da «Tutto quello che sai è falso»



Bergoglio superstar, i gay e la bambina (anencefala)

Al papa basta una eludente affermazione sui gay per far passare sottobanco il lato più abietto e incivile della Chiesa. E ci cascano tutti, Sinistra devota compresa.
Bergoglio benedice la bambina anencefala alla messa finale della Giornata Mondiale della Gioventù 2013
Bergoglio benedice la bambina anencefala alla messa finale della Giornata Mondiale della Gioventù 2013

Terminano, finalmente, le celebrazioni per la Giornata mondiale della Gioventù 2013. Dopo aver saputo per filo e per segno, dai nostri instancabili media, cosa ha detto e ha fatto papa Bergoglio in ogni momento delle sue lunghe giornate, a chi ha sorriso, come era vestito, quante volte ha tirato giù il finestrino della papamobile, a chi ha detto buongiorno e a chi buonasera, veniamo a sapere che di ritorno dal Brasile ha pronunciato le fatidiche parole: «Chi sono io per giudicare un gay?». Apriti cielo.
Poco importano il prima e il dopo del discorso, la storica frase fa breccia nei cuori e nelle menti di laici, atei, agnostici, omosessuali, dissidenti, critici, eretici. Il primo a esserne conquistato è il governatore pugliese Nichi Vendola, che su Facebook esterna soddisfatto: «Papa Francesco ci spiazza ancora. Separando finalmente il tema dell'omosessualità da quello della pedofilia, si è chiesto: "Chi sono io per giudicare un gay?" Se la politica avesse un milionesimo della capacità di respiro e di ascolto di Bergoglio, sarebbe davvero in grado di cambiare se stessa e la vita della gente che soffre».

E infatti, chi è Bergoglio per giudicare, quando il Catechismo della Chiesa cattolica, da lui stesso citato (se solo Vendola avesse letto per intero la dichiarazione papale), parla più che chiaro? «Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che "gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati". Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati». E via farneticando (per una lettura integrale:vatican.va). Ma soprattutto forse a Vendola, e a tutti i sostenitori del papa "buongiorno e buonasera", è sfuggita (anche) questa frase: «Quando uno si trova perso così va aiutato, e si deve distinguere se è una persona per bene». Perso, sì. Avete letto bene.

Nel tripudio di ovazioni per un papa che "finalmente" parla di omosessuali dando un'idea di apertura, quando invece non si scosta affatto da ciò che dice da sempre la Chiesa, passa inosservato un altro gesto plateale, tra il disgustoso e l'incivile. Nella messa finale di Capocabana, il pontefice ha portato sull'altare una bambina anencefala, condannata a morte nel giro di pochi giorni o qualche mese, nata per la "grazia" di due genitori che hanno scelto di metterla al mondo invece di abortire. 
L'inno alla vita che è già morte è un insulto alla vita stessa, alle donne che rifiutano di sottoporsi e sottoporre il loro futuro bambino a un calvario che di umano non ha nulla, quelle donne, al contrario, santificate da una religione per la quale il sacrificio loro e altrui è lasciapassare per la vita eterna.
Dov'erano Vendola, i cattocomunisti e tutti i fan di Bergoglio mentre quest'ultimo celebrava un rito inumano e primitivo per convincere le donne a non abortire? Dov'erano quei giornalisti munifici di parole e dettagli quando un essere inerme e morente giaceva sull'altare dell'assurdo?
Francesco incarna perfettamente il bisogno della Chiesa post ratzingeriana: il marketing sostituisce la sostanza. Che quella è e quella rimane. In omnia secula seculorum.

Cecilia M. Calamani 

martedì 6 agosto 2013

Zamparini mentre a Benevento cede ai Barletta "I Sanniti", in Veneto lavora a una megacolata di cemento

Sulla laguna di Grado incombe un progetto pieno di ombre che riverserebbe sull’isola 400mila metri cubi di cemento.

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A ridosso della laguna di Grado, uno dei poli turistici del Friuli Venezia Giulia inserito in un contesto ambientale unico, rischia di stendersi una colata di cemento.

Il progetto “Vivere in laguna” del gruppo dell’imprenditore friulano Maurizio Zamparini prevede l’occupazione di quasi 500mila metri quadri di suolo e l’edificazione di quasi 400mila metri cubi tra appartamenti, negozi, infrastrutture.

Gli abitanti insediabili, se consideriamo la sommatoria di altri interventi già partiti o in fase di avvio, sono circa 9mila, quanti i residenti della cittadina balneare in inverno. A monte di un progetto che la società promotrice ipotizzava di avviare nel 2014 c’è una vicenda fatta di molte ombre dal punto di vista autorizzativo e ambientale, come Legambiente Friuli Venezia Giulia e il circolo Green Gang del Basso Isontino hanno denunciato più volte, insieme alla lista civica Liber@.

Piani vecchi

«Se osserviamo ciò che è successo dal lontano 1985 a oggi – afferma Michele Tonzar, presidente del circolo Green Gang – la prima cosa che colpisce è che la situazione è talmente ingarbugliata, piena di forzature dal punto di vista autorizzativo, piena di denunce, ricorsi, condanne e raccomandazioni che ci si chiede come nessun amministratore abbia pensato di starne alla larga o quanto meno di mettere le mani avanti, facendo un minimo di chiarezza». In parole povere, secondo Legambiente, si sarebbe dovuto mettere in salvaguardia il Piano regolatore, aggiornandolo alle nuove esigenze e al nuovo sentire della comunità per la quale un’area di espansione di 500mila metri quadri, frutto di scelte pianificatorie vecchie di trent’anni, è davvero esagerata. «Invece, a pochissimi giorni dalle elezioni, a fine marzo 2011, il commissario straordinario del Comune ha approvato una variante al Piano regolatore con cui di fatto sono stati definiti i nuovi parametri urbanistici cui deve conformarsi il futuro Piano particolareggiato attuativo – spiega ancora Tonzar –.
Una variante definita “non sostanziale”, grazie alla malaugurata interpretazione della Direttiva europea 42/2001, che prevede che per interventi di modesta entità si possa evitare di attivare la procedura di Valutazione ambientale strategica (V.A.S.)». Una forzatura, considerata l’enorme dimensione e la vicinanza con aree protette di interesse comunitario, come la laguna di Grado e Marano e Valle Cavanata e il banco Mula di Muggia.
Per questo Legambiente Friuli Venezia Giulia ha presentato una denuncia alla Commissione europea nei confronti del Comune di Grado e della Regione per inadempimenti del diritto comunitario. 
«Non esistono “diritti edificatori”, né “vocazioni edificatorie” di suoli non ancora edificati – prosegue Michele Tonzar – Lo stabilisce una recente sentenza del Consiglio di Stato, che si aggiunge a molte altre». Ma i guai per Zamparini non sono finiti: lo scorso novembre il figlio, Andrea Maurizio, legale rappresentante della ditta Monte Mare, proprietaria dell’area interessata dal progetto, è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione: è ritenuto responsabile di aver contravvenuto alle norme ambientali eseguendo lavori in area paesaggistica senza autorizzazioni. 
Il giudice ha inoltre ordinato il ripristino dello stato dei luoghi, dove, in assenza delle necessarie autorizzazioni, sono stati smaltiti almeno 200mila metri cubi di materiale di sterro proveniente dall’area in cui a Muggia, vicino Trieste, è sorto un centro commerciale.

Suolo sotto assedio

«Vorremmo capire se questo materiale è inquinato o meno – commenta Dario Raugna, capogruppo consigliare al Comune della lista Liber@ – visto che al Servizio Via della Regione pare siano arrivati esiti non corretti dei campionamenti effettuati dall’Arpa. Tant’è che, a seguito di un sequestro di documenti nella sede dell’Arpa, sono state trovate due relazioni che arrivano a conclusioni opposte, una delle quali indica la presenza di idrocarburi nelle terre depositate in Valle Cavarera». È un esempio delle forzature di cui è costellata la vicenda. Tra le altre non è neanche certa la fornitura idrica del complesso “vivere in Laguna”, e il depuratore di Grado è sottoposto a una procedura di infrazione comunitaria a causa della non conformità nella depurazione degli scarichi fognari. La speranza è che la nuova amministrazione regionale guidata da Debora Serracchiani effettui una riflessione su Zamparini city. «Valle Cavarera rappresenta forse l’ultima porzione di suolo disponibile a Grado – afferma Alessio Gratton di Sel, presidente della Commissione Attività produttive del consiglio regionale – pertanto ritengo necessaria una valutazione sul suo utilizzo coinvolgendo la comunità. Che fine farebbero le attività del centro storico se viene spostato il polo d’attrazione? Va invece riqualificato quanto esiste– aggiunge Gratton – anche perché a Grado esistono circa 2mila appartamenti invenduti ». 
Gli ultimi sviluppi della vicenda danno Zamparini in ritirata. «Staremo a vedere – commenta Tonzar – Non vorremmo fosse solo una manovra di pressing nei confronti di chi deve decidere. Questa è un’area ricchissima dal punto di vista ambientale, e merita un turismo diverso, che intervenga a migliorare le strutture esistenti e crei maggiore integrazione con la comunità di Grado, valorizzando il patrimonio naturalistico che circonda l’Isola del sole».

Tratto da La Nuova Ecologia (luglio-agosto 2013)


Sulla vicenda giudiziaria di Zamparini nella città di Benevento si legga il dossier di AltraBenevento

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