lunedì 21 aprile 2014

NO ALLA DITTATURA DELLA UNIONE EUROPEA


L’elezione in quanto tale non produrrà un’estensione dei poteri del Parlamento. 
Quindi la mobilitazione di 180 milioni di elettori per eleggere un’assemblea priva – o quasi – di poteri si risolverà in un inganno, in una specie di colossale presa in giro dei cittadini europei

Il Parlamento europeo non legifera (ma può soltanto approvare risoluzioni e pareri senza valore vincolante), dispone di poteri di bilancio limitati (esso infatti controlla soltanto una parte – equivalente a circa il 20% – del bilancio comunitario) ed il suo controllo sull’esecutivo si riduce alla facoltà finora mai esercitata – di votare, a maggioranza di 2/3, la censura nei confronti della Commissione: cioè soltanto nei confronti di uno dei due organi – allo stato dei fatti il meno importante – del bicefalo esecutivo europeo; mentre l’altro, quello che decide nelle
materie di maggiore importanza – il Consiglio dei ministri – è sottratto a qualsiasi controllo da parte dell’Assemblea.

Questo baraccone, di cui tutti possono quotidianamente constatare l’inutilità, il solo ed esclusivo organo della UE con una qualche pretesa di democraticità, visto che parte dei deputati vengono eletti nei rispettivi paesi, viene a costare ai comuni cittadini europei 1,5 miliardi (1’500 milioni) di euro all’anno, che è come dire che ogni parlamentare costa 2 milioni (1’500 : 754, siamo lì) anno per anno. Non può legiferare di propria iniziativa e scade quindi al rango di legislativo che non legifera, è cioè perfettamente inutile, può solo avallare, congiuntamente al Consiglio europeo, le leggi proposte dalla Commissione UE. 

Deve anche approvare i bilanci, ma in pratica movendo il capo solo in senso antero-posteriore, le spese essendo fissate da contratti firmati dal Consiglio UE e le entrate decise dagli stati membri.
La realtà vera, quella che non appare mai alla luce perché formulata negli “antri bui”, è che a Bruxelles imperano le “camarillas”, conventicole e combriccole di genere vario e variegato, costituite da politici delegati (nessuno eletto), superburocrati, esperti e periti di questo e di quello, con tutta una corte di giornalisti e di procacciatori al servizio di grandi aziende e finanza. 

Al punto che si parla adesso apertamente del governo della “comitologia”: comitato per questo e comitato per quello, chi ci capisce ancora qualcosa è bravo, ciò che favorisce naturalmente il potere di chi siede ai piani alti.


A queste condizioni il parlamento europeo non potrà mai avere un ruolo.
Del resto, se non legifera su imposte e spesa a che serve un parlamento?

Per finire, un’informazione di dettaglio: il parlamento di Strasburgo in realtà ha 3 sedi, come il Ticino dell’Ottocento: Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo. 

Era una scelta simbolica. Adesso è un simbolo dell’inefficienza e degli sperperi dell’UE. A Strasburgo si tengono sedute una volta al mese, a Bruxelles durante 3 settimane al mese, a Lussemburgo stanno i burocrati con l’amministrazione, la biblioteca e i servizi di traduzione. Una volta al mese colonne di autoveicoli trasportano 754 deputati, 3.000 burocrati e centinaia di giornalisti e procacciatori, con montagne di documenti, dal Belgio a Strasburgo e ritorno. Questa specie di Circus Knie si mette in movimento 12 volte all’anno. Un’insensatezza qualificata. 
Perché non si resta a Bruxelles, dove già si sta per 3 settimane? Semplice: la Francia si oppone. Per evitare la perdita per gli alberghi della cittadina alsaziana, stimata in 200 milioni di euro all’anno, la Francia fa spendere più di un miliardo ai contribuenti europei. Un istituto inglese specializzato in ecologia ha calcolato che l’andirivieni parlamentare produce, anno per anno, 19’000 tonnellate di anidride carbonica, CO2. È la prova che non è vero che il parlamento europeo sia improduttivo!

Il Parlamento europeo dunque non legifera (ma può soltanto approvare risoluzioni e pareri senza valore vincolante), dispone di poteri di bilancio limitati (esso infatti controlla soltanto una parte – equivalente a circa il 20% – del bilancio comunitario) ed il suo controllo sull’esecutivo si riduce alla facoltà finora mai esercitata – di votare, a maggioranza di 2/3, la censura nei confronti della Commissione: cioè soltanto nei confronti di uno dei due organi – allo stato dei fatti il meno importante – del bicefalo esecutivo europeo; mentre l’altro, quello che decide nelle materie di maggiore importanza – il Consiglio dei ministri – è sottratto a qualsiasi controllo da parte dell’Assemblea.
Tutto ciò ha spinto molti a comprendere che l’elezione a suffragio universale del Parlamento europeo è una pura e semplice messa in scena, ma purtroppo assai costosa per gli elettori: così gabbati due volte. L’elezione in quanto tale – si è detto – non produrrà un’estensione dei poteri del Parlamento. Quindi la mobilitazione di 180 milioni di elettori per eleggere un’assemblea priva – o quasi – di poteri si risolverà in un inganno, in una vera e propria colossale presa in giro dei cittadini europei !


N.B. CHI VUOLE USCIRE DALL’ EURO E DA QUESTO LAGER CHE STA DIVENTANDO LA UE NON DEVE VOTARE IL M5S !
Cinquestelle e l'euro: Ecco come hanno ingannato tutti.
Nessuna uscita dall'euro, nessun referendum, si va in Europa a trattare con i criminali, anche nel caso in cui non si raggiungesse un accordo con i criminali...
http://youtu.be/Mm2EGKnN930

L’UNIONE EUROPEA (OVVERO LA DITTATURA CENTRALE MASSONICA) E’ RETTA DA
UN MONARCA NON ELETTO IN PRATICA COME FOSSE ZEUS SCESO DALL’OLIMPO IN PERSONA AL GOVERNO TRUFFA D'EUROPA: SI TRATTA DEL POCO NOTO PRESIDENTE DELL'UNIONE EUROPEA VAN RUMPOY... SPIEGA NIGEL FARAGE… E ALTRO ANCORA
L'unico parlamentare che difende l' Italia e tutti i paesi sud europa è il britannico
NIGEL FARAGE !

http://www.youtube.com/watch?v=zZ0fMLq3eH4

PER APPROFONDIRE:
VERITA’ NASCOSTA DA 70 ANNI: LE ORIGINI NAZISTE DELLA UNIONE EUROPEA

Walter Hallstein fu il giurista nazista che definì le leggi per sottomettere le nazioni europee conquistate da Hitler.


Lo stesso Walter Hallstein fu poi tra i padri fondatori della Unione Europea, ne fu il primo presidente e fu presidente della commissione europea per nove anni, dal 1958 al 1967.

Walter Hallstein per nove anni, dal 1958 al 1967 fu l’architetto in capo della costruzione dell’Unione Europea, comandando un’armata di migliaia di burocrati al di fuori di ogni controllo democratico.

Nel 1938, Hallstein rappresentò il governo nazista, in negoziati con i fascisti in Italia, in merito alla cornice legislativa riguardante una più estesa dittatura in Europa. Da queste negoziazioni basti solo questa citazione:
" L'ordine legale dello stato dittatoriale (il Fuhrerstaat - lo Stato del Fuhrer o la Grande Germania) ha il compito di proteggere la integrità, la salute e la salute razziale delle sue genti .(...) La razza suprema deve essere particolarmente protetta dalla razza ebrea, eliminandola dalla società una volta per tutte".

I negoziati ebbero luogo a Roma dove egli ritornò successivamente come "padre" di una Europa "democratica".

Immediatamente dopo questa conferenza italo - germanica, il Kaizer Wilhelm Institute, il cui Presidente, Carl Bosch,era un direttore della IG Farben, annunciò la scoperta della fissione nucleare e la possibilità di costruire un' "arma suprema" che avrebbe aiutato ad installare il nuovo ordine europeo, quello desiderato dai Nazisti e dalla IG Farben.
Il 25 Marzo 1957, già "pulito", Hallstein fu nominato uno dei 12 padri fondatori del "Trattato di Roma", il fondamento della EU e nel 1958 fu nominato presidente della Commissione Europea, dichiarando:

"La Commissione europea ha pieni poteri e illimitati per tutte le decisioni che riguardano l'architettura di questa comunità europea". In un discorso di propaganda nazista, tenuto nel 1939, Hallstein proclamava le stesse cose ma con parole diverse:
"La creazione della Nuova Legge [dei Nazisti] è compito SOLO dei legislatori". Vera democrazia!

Dalla posizione che gli fu assegnata, Hallstein diede forma alla struttura Europea secondo i piani iniziali di una Europa nazista post bellica, sotto il giogo della IG Farben. Tutte le interconnessioni tra i Nazisti, la IG Farben e i "padri" della EU sono descritte nel dettaglio nel libro "The Nazi Roots of the Brussels EU".
http://www.relay-of-life.org/it/chapter.html

 I FONDAMENTI FASCISTI DELLA COMUNITA’ EUROPEA
Tommaso Padoa Schioppa, autunno 1999, Commenataire n. 27 (estratto qui: h t t p : / / p mcouteaux.org /cabris/cabris 2. h t m l), sulla nascita dell’Unione Europea:


«La costruzione europea è una rivoluzione, anche se i rivoluzionari non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei funzionari, dei banchieri e dei professori. […] L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO. […] Tra il polo del consenso popolare e quello della leadership di alcuni governanti, l’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di DISPOTISMO ILLUMINATO».

Giuliano Amato, 12 luglio 2007, EuObserver, sulle modalità con cui fu scritto il Trattato Lisbona:

«Essi [i leader Europei] hanno deciso che il documento avrebbe dovuto essere illeggibile.
Essendo illeggibile allora non sarebbe stato costituzionale […] Se fosse stato comprensibile, ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo [il riferimento qui è alla Costituzione Europea bocciata nel 2005, nda].
I primi ministri non produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con la cosa illeggibile. Essi possono presentarla meglio, in modo da EVITARE PERICOLOSI REFERENDUM».

Helmuth Kohl, 9 aprile 2013, Telegraph (traduzione qui -http://www.wallstreetitalia.com/.../kohl-per-avere-euro... - sull’ingresso nell’Euro da parte della Germania:

«Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso il referendum sull’introduzione dell’euro. Questo è abbastanza chiaro. Avrei perso sette a tre. […] NEL CASO DELL’EURO, SONO STATO COME UN DITTATORE».

Jean Claude Juncker (ex presidente dell’Eurogruppo), 21 dicembre 1999, Der Spiegel, sul modus operandi della Commissione Europea:

«Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON CAPISCE NIENTE DI COSA E’ STATO DECISO, andiamo avanti passo dopo passo fino al PUNTO DI NON RITORNO».

Nota: si tratta dello stesso Juncker che ha detto questa cosa qui lo scorso gennaio.http://www.ansa.it/.../Crisi-Juncker-disoccupazione-Ue...



Adottando l’Euro l’Italia si è ridotta allo stato di una nazione del Terzo Mondo che deve prendere in prestito una moneta straniera, con tutti i danni che ciò implica.

(Paul Krugman, Premio Nobel per l’Economia)


L'austerity in Italia, così come a livello europeo, non funziona: non ha quasi mai funzionato. È come togliere sangue a un paziente fino a farlo morire.

(Joseph Stiglitz ,premio Nobel per l'economia,)

L’Unione monetaria,abolendo gli aggiustamenti del tasso di cambio, trasferisce al mercato del lavoro il compito di adeguare la competitività e i prezzi relativi... diventeranno preponderanti recessione, disoccupazione .

(Rudiger Dornbusch,professore di economia al MIT - 1996)

LE RADICI ANTIDEMOCRATICHE DELL’EURO NELLE PAROLE DEI SUOI STESSI PADRI FONDATORI

L’Euro è diventato oggi l’incarnazione di un vero e proprio strumento di governo (“means of structural transformation”, un mezzo di trasformazione strutturale lo definì Mario Monti nel 2011) con cui si stanno imponendo a interi popoli – sotto l’egida dell’emergenza, dello stato di necessità e con la mannaia dello spread pronta ad abbattere i governi poco graditi ai mercati – decisioni altrimenti improponibili e inaccettabili da parte dei cittadini.
Questo fatto, lungi dall’essere una mia idea o una mia opinione, è stato placidamente ammesso dai padri nobili della moneta unica a più riprese. Pertanto, faccio qui una breve rassegna per gli smemorati, utile (e questa è una mia opinione) a mostrare a quelli che parlano di “Unione politica europea”, di “Stati Uniti d’Europa”, di “Sogno europeo” e in generale di uno sforzo politico per un’Europa più democratica, che la natura politica di fondo dei tecnocrati europei è incompatibile con qualsiasi disegno di matrice veramente democratica.
Ecco le prove (con tutte le fonti liberamente consultabili), nelle parole dei padri fondatori dell’Euro e dell’Eurozona:
mario-monti1-20-12-20121.jpg1_11) Mario Monti, 1998, dal libro Intervista sull’Italia in Europa di Federico Rampini (p. 40 e 50-51):
Federico Rampini: «Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l’impopolarità dei sacrifici?».
Risposta di Monti: «Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risanamento. E hanno accettato l’onere dell’impopolarità ESSENDO PIU’ LONTANE, PIU’ AL RIPARO, DAL PROCESSO ELETTORALE. Solo che questo un po’ per volta ha reso grigia e poi nera l’immagine dell’Europa presso i cittadini».
Federico Rampini: «Con uno sguardo storico all’integrazione dal 1957 in poi, si è spesso sostenuto che la Comunità europea ha fatto progressi prodigiosi perché era cementata dalla paura di un aggressore esterno, cioè l’impero sovietico. Si può andare avanti verso l’Europa unita […] senza una minaccia esterna?»
Risposta di Monti: «Ma secondo me il peso delle minacce esterne è ancora uno dei motori dell’integrazione europea. Anche se la minaccia cambia natura: la minaccia esterna di oggi si chiama concorrenza. Questo è un fattore potente di spinta per l’integrazione, anche se l’Europa reagisce troppo lentamente a questa minaccia. […] Un altro fenomeno che viene percepito come minaccia esterna, e che sta spingendo l’Europa verso una maggiore integrazione, è la “minaccia immigrazione”. […] QUINDI LE PAURE SONO STATE ALL’ORIGINE DELL’INTEGRAZIONE, LE PAURE HANNO CAMBIATO NATURA, PERÒ RIMANGONO TRA I MOTORI DELL’INTEGRAZIONE».
Fonte: EUobserver.2) Jean Claude Juncker (ex presidente dell’Eurogruppo), 21 dicembre 1999Der Spiegel, sul modus operandi della Commissione Europea:
«Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON CAPISCE NIENTE DI COSA E’ STATO DECISO, andiamo avanti passo dopo passo fino al PUNTO DI NON RITORNO».
Nota: si tratta dello stesso Juncker che ha detto questa cosa qui lo scorso gennaio. Proseguiamo:
PadoaSchioppa3) Tommaso Padoa Schioppa, autunno 1999, Commenataire n. 27 (estratto qui), sulla nascita dell’Unione Europea:
«La costruzione europea è una rivoluzione, anche se i rivoluzionari non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei funzionari, dei banchieri e dei professori. […] L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO. […] Tra il polo del consenso popolare e quello della leadership di alcuni governanti, l’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di DISPOTISMO ILLUMINATO».
4) Romano Prodi, 4 dicembre 2001, Financial Times (citato qui), sui futuri problemi che l’Euro avrebbe causato:
«Sono sicuro che l’Euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile. MA UN BEL GIORNO CI SARÀ UNA CRISI e si creeranno i nuovi strumenti».

5) Giuliano Amato, 12 luglio 2007EuObserver, sulle modalità con cui fu scritto il Trattato Lisbona:
«Essi [i leader Europei] hanno deciso che il documento avrebbe dovuto essere illeggibile. Essendo illeggibile allora non sarebbe stato costituzionale […] Se fosse stato comprensibile, ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo [il riferimento qui è alla Costituzione Europea bocciata nel 2005, nda]. I primi ministri non produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con la cosa illeggibile. Essi possono presentarla meglio, in modo da EVITARE PERICOLOSI REFERENDUM».
images (1)6) Jacques Attali (uno dei padri fondatori dell’Unione europea e dei Trattati europei), 24 gennaio2011, all’Università partecipativa:
«Abbiamo minuziosamente “dimenticato” di includere l’articolo per uscire da Maastricht.. In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno…o meglio ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne … sia impossibile. Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che permetta di uscirne. NON È STATO MOLTO DEMOCRATICO, naturalmente, ma è stata un’ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad andare avanti».
Mario-Monti-h6007) Mario Monti, 22 febbraio 2011, convegno Finanza: comportamenti, regole istituzioni, Università Liuss Guido Carli, sul bisogno crisi come strumento di governo. Intervista video disponibilequi (dal minuto 5 e 16 secondi):
«Non dobbiamo sorprenderci che L’EUROPA ABBIA BISOGNO DI CRISI E DI GRAVI CRISI PER FARE PASSI AVANTI. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile, conclamata».
8) Helmuth Kohl, 9 aprile 2013, Telegraph (traduzione qui) sull’ingresso nell’Euro da parte della Germania:
«Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso il referendum sull’introduzione dell’euro. Questo è abbastanza chiaro. Avrei perso sette a tre. […]NEL CASO DELL’EURO, SONO STATO COME UN DITTATORE».
E adesso, chi vuole continuare a sognare continui pure a farlo.

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