lunedì 11 agosto 2014

DENUNCIATI TUTTI !! NAPOLITANO, RENZI, GRASSO, BOLDRINI ED IL PARLAMENTO AL COMPLETO !! ORA ARRESTATELI



Il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità di alcune parti della legge formalmente annullate il 16 gennaio 2014. 
Le parti annullate riguardano l'assegnazione dei premi di maggioranza, poiché indipendenti dal raggiungimento di una soglia minima di voti alle liste (o coalizioni), e l'impossibilità per l'elettore di fornire un preferenza.
sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, n. 8878/14 del 4 aprile 2014, nella quale, con l'efficacia del "giudicato erga omnes …………..
" è stato accertato e dichiarato che "...i cittadini elettori non hanno potuto esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale, per la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica, a causa del meccanismo di traduzione dei voti in seggi, intrinsecamente alterato dal premio di maggioranza disegnato dal legislatore del 2005, e a causa della impossibilità per i cittadini elettori di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento...".
Dopo questa premessa, arriva la parte decisiva: "Il principio di continuità dello Stato non può legittimare fino alla fine della legislatura le Camere elette in violazione della libertà di voto e che sono il frutto della grave ferita inferta " alla logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione".

Ergo, l'Italicum di Renzi potrebbe essere approvato solo a fronte di nuove elezioni.

In caso contrario, si avrebbe una grave violazione del giudicato costituzionale e di quello della Corte di Cassazione, nonché una persistente, inammissibile violazione della Costituzione.
Si tratta di pronuncia che è destinata a spiegare i propri effetti proprio per il futuro e che, quindi, non può essere ignorata, poiché ha accertato con forza di giudicato erga omnes l'avvenuta violazione del diritto di voto di tutti gli elettori italiani.

Ne consegue che l'attuale Parlamento, stante " la oggettiva e grave alterazione della rappresentanza democratica", non ha alcuna legittimazione democratica per apportare modifiche alla vigente Costituzione, né per  modificare la legge elettorale risultante dalla sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale.

Auspichiamo, pertanto che preso atto dell'ineludibile giudicato e dell'obbligo giuridico di darvi pronta attuazione, si promuovano gli atti necessari affinché il Popolo Italiano sia finalmente messo in grado di "esercitare il diritto di voto personale, eguale, libero e diretto secondo il paradigma costituzionale".

Nonostante le grida di allerta che andiamo urlando, lontano appare il risveglio dell’attenzione dell’opinione pubblica. Da decenni la cosiddetta Sovranità Popolare garantita dall‘art. 1 della Costituzione viene sottratta con subdole azioni di malgoverno, legiferazione lobbistica, usurpazione ed estorsione di diritti…. Tutto questo alla luce del sole ma anche in questo caso, come stiamo qui dimostrando, in modo ILLEGALEDISPOTICO, SPIETATO USURPATIVO, DITTATORIALE .
È in atto da decenni la progressiva spoliazione dei diritti dei cittadini da parte del potere arbitrario, usurpativo e discrezionale, sperequativo,  della élite finanziaria mondiale attraverso il controllo dei parlamenti nazionali e degli organismi internazionali dalla facciata apparentemente presentabile.

Si deve porre fine a questo occulto, perverso e sotterraneo lavorìo legislativo, giuridico nazionale ed internazionale di svuotamento dello Stato e della Costituzione che ci fa ritrovare tutti e - a tutti gli effetti - schiavi, succubi, soggiogati, prigionieri di un regime sovranazionale ….

E' dovere di ogni cittadino degno di questo nome (anche Magistrato),  opporsi con ogni mezzo e modo allo scempio dei diritti costituzionalmente garantiti messi in atto da questi usurpatori ed annichilitori  dei valori costituzionali ad esempio quanti sono gli artefici di governi di nominati …. di “non eletti” e parlamenti di abusivi.
Il diritto di resistenza ed autodifesa è implicitamente legittimato dal dovere di fedeltà (alla Repubblica), stabilito dall’art. 54 e dal principio della sovranità popolare, diritto di ogni singolo cittadino come membro del popolo, e non solo al popolo nel suo insieme. Ciò è definito all’art. 1 della Costituzione che sancisce che la resistenza attiva (non solo passiva) ad un pubblico ufficiale o ad un corpo politico è legittima.(anche il Parlamento e il Consiglio dei Ministri…
Il diritto alla resistenza è equivalente, corrispondente, analogo e simbiotico al diritto alla sicurezza ed ordine pubblico che impone al cittadino di attivarsi in carenza di interventi di ufficiali di polizia giudiziaria in presenza del verificarsi di un qualsiasi reato affinchè  se ne ostacoli ed impedisca la realizzazione, …

Occorre quindi, per dare nuova legittimità e costituzionalità al parlamento, dichiarare “nulle” e dunque disconoscere tutte le leggi e le norme di ogni ordine e grado emanate, promulgate, ratificate dai governi e parlamenti abusivamente costituiti a partire dal 21 dicembre 2005 e ….

procedere immediatamente alla decadenza di tutte le attuali cariche parlamentari e governative e soprattutto a………urgentissime nuove elezioni politiche …

Oggi viceversa siamo al punto che dei nominati (mai eletti, neppure in un parlamento abusivo….) …  stanno tentando, finora impunemente, di modificare (manu militari) le regole costituzionali della libera e democratica vita politica della Nazione.
Questo non è più accettabile, e se la Magistratura non dovesse  intervenire tempestivamente per la parte che le compete, nella rimozione del vulnus  denunciato per cui ci sarà l'udienza in camera di consiglio l'11 ottobre 2014, a seguito di opposizione alla richiesta di archiviazione,  sarà inoppugnabilmente collusa con i non legittimati usurpatori, manipolatori, psuedo riformisti e conquistatori delle istituzioni.

Questa  condizione se si dovesse verificare l'11 ottobre, non avrebbe altri nomi: annullamento dei diritti e RIDUZIONE IN SCHIAVITU’!

La coordinatrice - Rosanna Carpentieri

1 commento:

Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia ha detto...

"L'attentato contro la costituzione dello Stato nel diritto penale italiano è un reato previsto dall'art. 283 del codice penale (come modificato dalla legge 11 novembre 1947, n. 1317), commesso da chiunque «commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato»."
Rosanna Carpentieri

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