mercoledì 3 dicembre 2014

All'ONU. No al biocidio e alla desertificazione piro-chimica per una FRODE creata ad arte !

No al biocidio e alla desertificazione piro-chimica per un falso allarme creato ARTATAMENTE e senza prove scientifiche affidabili e attendibili, per abbattere le agroforeste di ulivi in Puglia e favorire l'operato criminale delle lobby del cemento !
Rosanna Carpentieri

In foto: Il famoso "Ulivo Urlatore" in contrada Polisano in feudo di Giuggianello in provincia di Lecce

FERMATE LA FRODE BIOCIDA che si sta costruendo in Puglia intorno ad un mistificato microrganismo, la Xylella, per sterminare a fini speculativi- molteplici- la plurimillenaria AgroFORESTA dei sacri ULIVI del Salento e la sua biodiversità

PETIZIONE PER SALVARE GLI ULIVI, L’ OLIVICOLTURA SALENTINA E IL SALENTO INTERO DALLA PERICOLOSA MAXI-FRODE COSTRUITA SULLA XYLELLA
ALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE - ONU
ALLA UNIONE EUROPEA
AI COMMISSARI EUROPEI ALLA SALUTE E ALL'AGRICOLTURA
AL GOVERNO ITALIANO
AI MINISTERI DELL'AMBIENTE, SALUTE, AGRICOLTURA E BENI CULTURALI
ALLA REGIONE PUGLIA
AL DIFENSORE CIVICO DELLA PROVINCIA DI LECCE
ED A SOSTEGNO DELL’ AZIONE DI INCHIESTA (GIA’ AVVIATA ED IN CORSO) DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LECCE 
Affinché fermino la frode che si sta costruendo intorno ad un mistificato microrganismo, la Xylella, in Puglia per sterminare a fini speculativi e per permettere cementificazioni e nuove colture industriali e brevettate la plurimillenaria Agroforesta dei sacri Ulivi del Salento e la biodiversità di questa subregione meravigliosa e ricca di natura e paesaggi incantevoli nel sud dell'Italia.
Preso ormai evidentemente atto dell’ operato assurdo da parte di vari soggetti operanti nel settore agronomico che hanno alimentato nei fatti una vera e propria "psicosi" ingiustificabile sul microorganismo xylella, delle numerosissime incongruenze e anomalie che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando tutta la vicenda xylella in Puglia, che rivela sempre più evidentemente i connotati di una delle più grandi frodi mai operate ai danni dell’Europa e di un territorio europeo, come ben denunciato nell’ interrogazione parlamentare che qui linkiamo -http://dati.camera.it/ocd/page/aic.rdf/aic4_02736_17 -, delle nebulosità che caratterizzano tutta la vicenda in un quadro deficitante da ogni punto di vista scientifico, e degli spettri speculativi che appaiono sempre più forti dietro il tentativo di fare scattare una devastante forsennata “quarantena” attorno al presunto ritrovamento del batterio, a danno invece di un operato serio e responsabile volto alla cura dei nostri ulivi e alla cura e massima protezione biologica dell’ intero ecosistema oliveto,
CHIEDIAMO:
-) di rivedere la normativa europea escludendo la tipologia di xylella, che si sarebbe ritrovata in questi mesi nel Salento, dall’elenco dei patogerni da quarantena, sia alla luce della sua non provata patogenicità per l’ ulivo, sia alla luce della scorrettezza consistente nella sua identificazione con i ceppi di xylella, ad oggi, noti nel mondo e per i quali è prevista la quarantena in Europa;
-) di ritirare la decisione europea emessa sulla xylella individuata, si è detto per lo meno, su alcuni ulivi salentini, in un clima di caos creato artatamente sulla vicenda, ed in assenza di controprove da parte di organi ed enti di ricerca indipendenti;
-) di ritirare il decreto ministeriale volto allo sterminio degli ulivi e piante e insetti ospitanti xylella, con creazione di assurdi ed inutili cordoni consistenti in fasce di Salento dove si vorrebbe eradicare ogni cosa e spargere agro-veleni contro erbe e insetti, per una desertificazione piro-chimica assolutamente criminale, illegale ed immorale sotto ogni punto di vista – un biocidio pseudo-legittimato, folle ed inaudito da scongiurare;
-) di vietare eradicazioni di qualsiasi pianta, alla luce anche del fatto che molte piante che ospiterebbero xylella la ospitano in maniera asintomatica, che molti ulivi colpiti stanno ripollonando dalla sana radice, e tanti curati con potature, fertilizzanti e prodotti biologici stanno rigermogliando nonostante la sintomatologia di parziale secco di alcuni rami che avevano presentato;
-) di vietare l’ uso di agro-veleni contro insetti ed erbe in aree in cui gli alberi hanno presentato sintomi di disseccamento e non;
-) di operare per il riconoscimento del vasto ecosistema oliveto in Puglia come tutelata agro-foresta in cui favorire pratiche virtuose secondo quanto riportato nel manifesto che qui linkiamo: http://forumambiente.altervista.org/manifesto-per-il-riconoscimento-del-vasto-ecosistema-dell-uliveto-quale-agroforesta-degli-ulivi-di-puglia/?doing_wp_cron=1417215455.5739688873291015625000
-) di vietare il danneggiamento delle macchie di vegetazione spontanea lungo i margini di canali e bordi di campi ed oliveti, dove vivono anche numerosi uccelli ed altri insettivori, e che rappresentano corridoi ecologici di biodiversità tutelati da normative europee e internazionali sugli habitat selvatici;
-) di rimuovere tutti i responsabili e ricercatori che ad oggi si sono interessati a livello pubblico della vicenda accentrando le loro ricerche, o meglio celando il loro effettivo operato, come denunciato sui media da ricercatori dell'Università del Salento, anziché aprirsi sin da subito al massimo coinvolgimento della comunità scientifica e dei saggi, data la affermata “novità” della vicenda, smentita nei fatti dallo storico, nella letteratura agronomica, relativo ad altre vaste ondate di disseccamenti parziali sugli olivi salentini avvenute nei secoli passati e di cui si è ritrovata ampia documentazione in letteratura scientifica, e nonostante le quali gli olivi sono sopravvissuti, anche con tanti esemplari plurisecolari;
-) di coinvolgere enti di ricerca italiani e non, svincolati da quelli che ad oggi, a vario titolo, hanno contribuito invece al dannoso caos odierno sulla vicenda e che sono oggetto delle inchieste della magistratura sul caso xylella;
-) di imporre sugli uliveti colpiti l’obbligo della cura delle piante, e al più il reinnesto di cultivar salentine di olivo, a partire dai cloni che si riveleranno più resistenti, o comunque sempre cultivar di olivo tipiche del sud Italia, da innestare sui polloni radicali vivi nella stragrande maggioranza degli ulivi colpiti, VIETANDO reimpianti di cultivar industriali brevettate, OGM o meno, di olivi o altre piante;
-) divieto di conversione agricola di oliveti nel verso di colture differenti;
-) vincolo permanente ed immodificabile di inedificabilità sui suoli olivetati colpiti da sintomi di disseccamento o da incendio o abbattimento, doloso o meno (trombe d’aria, ecc.), e sui quali obbligare al mantenimento della destinazione agricolo-olivicola;
-) favorire lo studio volto alla comprensione del ruolo e del valore ecologico della xylella, presente innocua il più delle volte su, ad oggi si sa, ben 150-200 specie di piante, e degli insetti cicadelidi ad oggi associati alla xylella, anche alla luce della endemicità sospettata sempre più per la xylella nell’ambiente mediterraneo, motivo per cui non avrebbe alcun senso vederla e presentarla, come fatto da alcuni in questa vicenda scandalosa , come una terribile minaccia, anche alla luce delle forzature a-scientifiche che in Puglia son state fatte sulla stessa al fine di fare scattare la quarantena speculativa dei pieni poteri, e dei grandi finanziamenti pubblici per la ingigantita strumentalmente “emergenza" con un modus operandi mediatico e di comunicazione "terroristici”, per far legno, lucrosa biomassa, degli ulivi millenari, e liberare suoli per varietà e colture brevettate, a danno dell’ indipendenza storica degli agricoltori, vincolandoli così alle multinazionali biotech, e fare spazio per speculazioni cementificanti d’ogni tipo;
-) favorire nuovi seri studi sulla xylella nel Salento, per verificarne presenza, natura, comportamenti, importanza ecologica, tutto il contrario di quanto ad oggi avvenuto dove studi californiani su xylella son stati importati ad hoc per il Salento, sostituendo alla parola “vite”, pianta colpita in California, (dove la xylella non ha colpito invece l’ ulivo seppur presente), la parola “ulivo”, che la xylella avrebbe colpito invece nel Salento, tramite mutazione genetica, perdendo, cosa stranissima geneticamente, in un sol colpo, la patogenicità per la vite, esattamente nel breve ipotetico viaggio di importanzione !!!! 
Un copia/incolla che ha portato a clamorosi errori, come l’aver dichiarato su recenti determine ufficiali regionali di aver trovato la xylella su una specie di acacia, che è invece assente nel Salento, ma è presente in California e documentata proprio negli studi su xylella condotti in California, per poi accorgersi della svista rivelatrice, fare ritirare la determina e sostituirla con una seconda con un nome più corretto, quello di una specie di acacia presente in Salento!
-) studiare nel tempo il decorso sugli alberi del processo complesso del disseccamento, studio ad oggi mancante, e sostituito da sentenze di morte emesse anzitempo e contro dati oggettivi ed evidentissimi, spesso frettolosamente negati, di ripresa delle piante colpite;
-) sbloccare le attività vivaistiche, divenute ingiustamente i responsabili capri espiatori, accusate di aver importato un batterio, che, poi si dice, si presenta invece come avente caratteristiche riscontrate per la prima volta nel mondo solo ora nel Salento, tanto che è stato battezzato con un nuovo nome in termini di varietà, in un quadro dove poi anche si afferma la sua endemicità nel bacino del Mediterraneo!
-) di approfondire in ogni aspetto, a livello di organi di controllo internazionali, europei e nazionali, attraverso anche una commissione specifica di indagine, eventualmente anche parlamentare, e che si avvalga degli enti ed organi di Stato di Pubblica Sicurezza e vigilanza, la frode costruita sulla xylella, per comprendere e così prevenire quel modus operandi che intorno al concetto di patogeni, che colpirebbero vegetali ed animali, viene seguito per mettere in atto maxi-frodi speculative ai danni dello Stato Italiano, dell’Unione Europea e dell’ambiente, e che sempre più varie inchieste della Magistratura negli ultimi mesi stanno smascherando, come nel caso dello scandalo dell’aviaria e della lingua blu;
-) di abbassare i toni sul caso xylella, stigmatizzando il terrorismo ad oggi fatto artatamente sui media da irresponsabili  dimostratisi nei fatti incompetenti;
-) di affiancare tutti l’azione della Magistratura perché possa smascherare con la dovuta serenità e calma l’intera frode, al fine di permettere agli studi agronomici, questa volta seri, di riprendere il loro corso nel verso della cura vera dell’ecosistema oliveto secondo le filosofie del biologico, scongiurando e vietando l'uso di prodotti chimici di produzione industriale in agricoltura, ovvero veleni che minacciano la Salute Pubblica in un territorio, quale quello salentino, densamente abitato e quindi la salubrità dei suoli, aria ed acque, in questa subregione caratterizzata da una natura geologica carsica e nella quale le acque potabili vengono emunte dall'Acquedotto Pugliese e dai privati dal sottosuolo, dalle falde freatiche ipervulnerabili estesamente presenti nel Salento. Così anche  risollevando, con la smascherata frode, il settore agricolo-olivicolo nonché turistico, dal grave danno di immagine causato; un danno causato artatamente ad hoc per favorire la svendita del Salento alle multinazionali : dei pesticidi, del biotech, dell’ industria e del cemento, come sempre più elementi stanno disvelando. 
Vergognoso, ad esempio, che in un convegno definito scientifico, recentemente organizzato sulla questione,  diversi sedicenti "ricercatori" hanno detto alla stampa -come volevasi dimostrare...- che l'unica soluzione al problema sarebbero state (indovinate cosa ???) proprio le piante Geneticamente Modificate, ovvero i mostruosi OGM !!!
QUOSQUE TANDEM ABUTERE PATIENTIA NOSTRA ?



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