domenica 14 giugno 2015

IUC incostituzionale? Io non pago, non ho capacità contributiva ! La presa di posizione di una cittadina sangiorgese e del comitato civico.

Da Agorà News On Line

COMUNICATO STAMPA IUC incostituzionale? Io non pago, non ho capacità contributiva ! La presa di posizione di una cittadina sangiorgese e del comitato civico.


iuc
La redazione riceve e pubblica
Può una ottantenne pensionata pagare le tasse comunali sull’abitazione (che è un bene primario fondamentale per la persona e la famiglia umana) ed i terreni (che sono fonte di autosufficienza alimentare) anche per le figlie del tutto prive di capacità contributiva?
C’è un limite a tutto, soprattutto alle ingiustizie di un sistema tributario sempre più divergente dai principi sanciti nella nostra Carta Costituzionale.
Ecco perché quest’anno la signora Iuliano Anna Maria, assistita e patrocinata dall’Avvocato Mori di Rapallo, ha deciso che pagherà solo la propria quota e/o  quanto può effettivamente permettersi in base alla misera pensione che percepisce, ma non pagherà nulla anche per le figlie privandole della sussistenza alimentare,  per le quali in uno Stato Costituzionale di Diritto, deve avere ampia applicazione il presupposto costituzionale del diritto tributario e di ogni imposizione tributaria, ovvero la capacità contributiva.
Capacità contributiva che il Comune di San Giorgio del Sannio, interessato solo a fare cassa ottusamente per poi sperperare e a rendere edificabili anche terreni che non possono essere resi tali in quanto già  edificati dall’800 e dal secolo scorso (sic!), pare aver dimenticato del tuttorendendosi complice, con ciò e segnatamente con l’approvazione dell’imposta, delle palesi e reiterate violazioni della Costituzione commesse dal Governo.
Quale legalità costituzionale c’è in una imposta che violal’arti­colo 53 Cost. visto che non c’è alcuna proporzionalità al variare della capacità contributi­va?-si chiede la signora Iuliano.
L’Imu, la famigerata imposta unica comunale, è«semplicemente» anticostituzionale. Non a caso,  il Comune di Pontinvrea, su iniziativa del sindaco Matteo Camiciottoli – che già da un paio d’anni si batte a fondo contro l’iniqua forma di tassazione e, intanto –coerentemente-  l’ha abolita per i suoi concittadini – ha deciso addirittura di citare lo Stato in giudizio, in quanto  l’imposta è lesiva dei diritti sanciti dagli articoli 2, 42, 47 e 53 della Costituzione italiana.
In particolare, a calpestare il diritto e il buon senso è la violazione di quanto sta scritto nell’articolo 47 della Carta, che tutela il risparmio, e il 53 che fa riferimento alla capacità contributiva.
 In particolare non si vede come sia possibile legittimare un’imposizione sui beni immobili che costituiscono per definizione la principale forma di risparmio dei cittadini italiani.
L’imposizione di tasse sui risparmi è la chiara antitesi della tutela del risparmio in tutte le sue forme prevista in Costituzione, l’imposta sulla casa è una tassa sul risparmio. Questo dunque vale non solo per la prima casa che gode di una tutela rafforzata anche nel secondo comma del citato art. 47 : “La Costituzione favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”.
Ancora in merito, infine, alla violazione degli artt. 2, 42 e 53 della Costituzione, “la normativa di legge non solo crea un’imposta regressiva che colpisce ovviamente maggiormente i poveri rispetto ai ricchi ma altresì non prevede alcuna correlazione concreta con la capacità contributiva dei cittadini. Se ad esempio, con una vita di sacrifici, un italiano compra o eredita un immobile ma poi, sfortunatamente, perde il lavoro, lo Stato pretende da esso la corresponsione di imposte nonostante non abbia alcun tipo di reddito, imponendo addirittura ai Comuni il recupero delle somme”. E’ appunto il caso delle figlie della signora Iuliano, prive di lavoro, di reddito e , dunque, di capacità contributiva e non più disposte ad accertareomertosamente e passivamente un sistema iniquo per foraggiare casse comunali che nulla offrono in termini diservizi sinallagmatici alla comunità sangiorgese e, per giunta, in danno di chi, sola,  provvede alla loro sussistenza.
La signora Iuliano con la sua istanza ha chiesto anche l’esercizio dell’accesso agli atti, ovvero a tutto l’iter amministrativo che ha portato l’amministrazione in carica all’approvazione di una imposta, senza correttivi, riduzioni ed esenzioni di alcun genere.
Per questi motivi la signora Iuliano invita gli altri concittadini che versano in disagiate condizioni economiche o sono privi di capacità contributiva a seguire il suo esempio e a non foraggiare, rinunciando agli alimenti, lo “sceriffo di Nottingham sangiorgese”per cui il paese è poco più che una vetrina per la propria vanagloria di cartapesta.
L’iniziativa è sostenuta attivamente dal Comitato civico Per la Trasparenza e la Democrazia di cui è coordinatrice Rosanna Carpentieri e che, allo scopo, è disposta anche a ricorrere al referendum popolare.
Insomma, ce n’è abbastanza per ritenere più che fondate le denunce di incostituzionalità e per attendere con ansia  la risposta del Comune di San Giorgio e l’esito della denuncia penale alla Procura della Repubblica di Roma.
Infine, una ultima piccata notazione della signora Iuliano  va ai sedicenti “liberatori” dalla mala gestio del sindaco Ricci che auspicando il supporto dell’indagato De Luca ora governatore della Regione a mò di asini raglianti in questi giorni stanno monopolizzando in un inconcludente bla bla bla le pagine della stampa locale ma nulla propongono in sostanziale e radicale alternativa  in termini di programmi e obiettivi alla atavica ed ormai congenita gestione feudale e clientelare del potere, inaugurata e consolidata dalla locale Diccì :
”Qualsiasi opposizione seria e veritiera deve avere un programma chiaro: il ripristino della legalità costituzionale e della sovranità costituzionale, anzitutto.
Serve poi aver chiaro il destino da riservare alla finanza: va smantellata con esproprio di ogni bene illecitamente sottratto al popolo.
Chi ha vissuto sulle spalle della gente non dovrà solo diventare povero ma dovrà essere processato e punito a norma di legge.”- dice la signora Anna Maria Iuliano. 
Il comitato non può che sottoscrivere con indignata e coerente convinzione.

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