venerdì 27 novembre 2015

Ci vuole il “Guardian” per raccontare il business dei migranti in Italia ? Perchè non cominciare da San Giorgio del Sannio (BN) ?

Già, perchè non cominciare dall'osservazione ed indagine sulle condizioni di vita dei migranti a San Giorgio del Sannio, dove la maggioranza degli stessi pratica l'accattonaggio dinanzi a supermercati quali il Lidl e l'MD Discount ?
Alcuni alloggiano a Cesine, altri al centro del Paese presso le strutture private del consigliere comunale  Maurizio Genito.
A nessuno che venga in mente di verificare questa gente - per cui noi tutti (lo stato !) paghiamo lauti compensi ai privati che offrono loro quanto meno vitto e alloggio - effettivamente come sta ed in che condizioni è tenuta nella realtà oltre le carte, se poi...pratica l'accattonaggio di necessità ?
Per segnalazioni ed interviste scrivere a: altravocedelsannio@gmail.com
Rosanna Carpentieri

immigrati

(Stephanie Kirchgaessner -http://www.theguardian.com) -L'acqua e il gas erano stati staccati da parecchi giorni quando Lessena M ei suoi coinquilini, un gruppo di richiedenti asilo dalla Costa d'Avorio che hanno vissuto a Napoli per più di un anno, hanno deciso di mettere in scena una protesta.
Hanno iniziato a lanciare i bidoni della spazzatura e un vecchio divano arancione dal balcone del loro appartamento mentre i vicini si riunivano in strada per assistere alla scena. Poi è arrivata la polizia, apparentemente dispiaciuta che il proprietario dell'appartamento non avesse ancora riaperto l’acqua.
Senza l’impianto idraulico funzionante, il fetore in casa era diventato intollerabile. Lessena, 34 anni, ha detto anche che il ragazzo che gli portava il cibo ogni giorno in un sacchetto di plastica - sempre pasta - aveva smesso di venire.
 "Eravamo totalmente abbandonati", ha detto. Lessena, che è sopravvissuto a un attacco con l’acido in Costa d'Avorio che gli ha lasciato cicatrici sulla spalla sinistra e il collo, sostiene di essere già stato alla polizia diverse volte per denunciare formalmente i proprietari di casa che,  sebbene vengano pagati dallo Stato italiano per ospitare i richiedenti asilo, non sono mai raggiungibili. A pochi giorni della protesta, Lessena e i suoi coinquilini sono stati spostati.
migranti 3Lessena è uno dei circa 99mila migranti ad essere ospitati in Italia quest'anno ad un costo di circa € 1.16 miliardi, il doppio di quanto è costato l'anno scorso. Il compito di prendersi cura di loro è stato in gran parte affidato a enti di beneficenza, privati, imprese e cooperative di tutta Italia.
Mentre molti sono ospitati in grandi centri di accoglienza, come il più grande d'Europa a Mineo, Sicilia, altri vengono inviati a piccole proprietà, dove affittacamere, gestori di hotel e proprietari di ristoranti hanno trasformato il loro spazio disponibile in abitazioni. Si tratta di un business redditizio: i proprietari di rifugi per i richiedenti asilo sono pagati 35 € al giorno per ogni adulto che ospitano. Chi ospita 100 persone, per dire, riceve € 1.28 milioni all’anno.
migranti al confine tra slovenia e croaziaSulla carta, i richiedenti asilo hanno legalmente diritto a determinate prestazioni per vivere una vita “decorosa” e per integrarsi nella società italiana: cibo e cure mediche, sostegno psicologico e € 2,50 al giorno. Politici di destra, guidati dal leghista Matteo Salvini, abitualmente ritraggono i richiedenti asilo come persone che vivono una vita comoda grazie al sussidio statale. Ma per alcuni, la realtà è completamente diversa.

Un certo numero di attivisti che lavorano con i richiedenti asilo credono che il business dei migranti sia pieno di corruzione e influenzato dalla criminalità organizzata, che approfitta di un’emergenza nazionale per realizzare profitti. I migranti sono d’altronde concentrati nel sud Italia, dove l'influenza delle mafie è significativa.
SALVATORE BUZZI
L'opportunità di profitto illegale è stato clamorosamente sfruttata dall'uomo al centro della cosiddetta vicenda di "mafia Capitale" , Salvatore Buzzi, che è stato intercettato lo scorso anno mentre diceva a una persona che il traffico di droga era "meno redditizio" che l'attività di alloggiamento dei richiedenti asilo.
Gianluca Petruzzo, il presidente dell’ “Associazione 3 Febbraio”, ha detto che l'Italia si trovava essenzialmente in uno stato di emergenza quando si trattava di trovare una sistemazione ai migranti. Quando le autorità sanno, per esempio, che mille migranti arrivano in Sicilia, gli accordi per trovare una sistemazione di solito sono fatti in fretti e furia, spesso senza indire un bando per l’assegnazione.
"In una zona a nord di Napoli, c’è un ristorante che ospita 300 persone – spiega Petruzzo - una camera per 300 persone. Ci sono alberghi dove in una stanza per due o tre persone hanno messo letti a castello per sette o otto migranti”. Petruzzo afferma che, in alcuni casi,  ha personalmente assistito a proprietari che portavano i richiedenti asilo a lavorare nelle proprie aziende per 12 ore al giorno per un compenso di circa € 10 al giorno.
libia cadaveri di migranti sulla spiaggia "La cosa più terrificante è quando si va in una centro e parlare con i proprietari e loro ti dicono: 'Che cosa vuoi, vengono dall'Africa. Diamo loro cibo e acqua, che altro vogliono? ' I proprietari pensano che queste persone siano più bestie che esseri umani ", ha detto Petruzzo.
C'è un dibattito sul fatto che le condizioni di vita disagiate di molti richiedenti asilo in Italia siano dovute al fatto che il paese semplicemente non possa far fronte con questi numeri di migranti, o se sia tutta una strategia per spingere le persone ad andarsene.
Petruzzo non pensa che i tempi incredibilmente lunghi per valutare le richieste di asilo siano un caso. La maggior parte dei migranti devono aspettare sei-otto mesi per fare il colloquio, e poi altri sei mesi prima di ottenere una risposta. In quel periodo, non sono autorizzati a lavorare o lasciare il paese.
"Più i migranti rimangono, più l'Italia ottiene fondi dall’UE, e quei soldi finiscono nelle tasche di chi gestisce i rifugi, con vantaggi anche per i politici", ha detto Petruzzo. "Si tratta di una mancanza di organizzazione, ma anche di cattiva condotta intenzionale".
Cari amici e amiche,
quello che ha affermato il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone in merito alle speculazioni sull'accoglienza, aggiungendo che la Campania è al centro dell'attenzione, è per noi un dato di fatto molto chiaro nella nostra lunga esperienza a fianco degli immigrati e segnatamente dei profughi e i richiedenti asilo. Le nostre denunce, solo per limitarci agli ultimi mesi hanno svelato il malaffare dell'accoglienza, delle speculazioni ai danni degli immigrati. Da quando abbiamo costituito le nostre commissioni di inchiesta indipendente (CII) che hanno visto la partecipazione di profughi, giornalisti e gente solidale, ci è bastato frequentare le strutture di accoglienza per un tempo minimo ( la nostra azione è stata spesso osteggiata dai proprietari delle strutture) per scoprire quello che i richiedenti asilo hanno sempre finora denunciato. E' stato così a Terzigno (NA) dove gli immigrati vivevano in condizioni disumane, fino all'indegna condizione dei minori a Casoria (NA) fino ai profughi a S.Giuseppe Vesuviano. Condizioni igieniche pessime, mancanza di assistenza medica, di servizi e scarsa alimentazione, ci hanno dato un quadro che definiamo disumano e degradante per persone che già fuggono da guerre e miserie e che giungo qui cercando una vita migliore. L'accertamento giuridico farà il suo corso in inchieste che purtroppo hanno in questo Paese la qualità di giungere sempre in ritardo, ma la nostra condanna morale e umana di chi usa i profughi per fare affari è senza appello. Lo abbiamo spesso detto nelle sedi istituzionali e in quelle pubbliche, nelle denunce ai giornali e in quelle alla magistratura: basterebbe ascoltare i profughi per farsi un'idea di quello che avviene in questi centri. Basterebbe dare seguito alle loro denunce, alle loro documentazioni per poi verificarne la veridicità sul campo. Invece vige una cultura del sospetto, un razzismo verso i profughi i quali perché in "condizioni di disperazione" vengono considerati non credibili. Noi come abbiamo dimostrato nelle lotte finora continuiamo la nostra battaglia per la verità, contro il malaffare e le speculazioni sulla pelle dei più bisognosi e facciamo appello alla gente solidale a sostenerci. Facciamo inoltre appello a tutti coloro che dicono di essere solidali, alle associazioni del cosiddetto terzo che vivono di solidarietà di fare chiarezza e schierarsi con l'umanità e il rispetto di chi è bisognoso.
No al malaffare e alle speculazioni sulla pelle degli immigrati!
Chi ha a cuore l'umanità si schieri!
Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio"
Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065.
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio

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